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Quadro normativo, politiche e misure di adattamento
La Sezione intende delineare il contesto istituzionale ai diversi livelli di governance, da quello europeo fino al livello locale italiano.
La Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (in inglese United Nations Framework Convention on Climate Change da cui l’acronimo UNFCCC) è il principale accordo internazionale sull’azione per il clima ed è stata adottata, insieme alla Convenzione sulla Biodiversità ed alla Convenzione delle Nazioni Unite per combattere la Desertificazione, al vertice sulla Terra di Rio de Janeiro nel 1992.
Proprio nella Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici fa per la prima volta la sua comparsa l’adattamento ed in particolare all’articolo 4 comma b dove si esortano i paesi a mettere in piedi piani regionali che contengano misure per facilitare l’adattamento ai cambiamenti climatici e nell’articolo 4 comma e dove si fa riferimento alla cooperazione tra paesi sull’adattamento agli impatti dei cambiamenti climatici, con conseguente sviluppo di piani per la salvaguardia delle aree più vulnerabili.
L’UNFCCC, ad oggi ratificata da 197 Parti, rappresenta lo strumento con cui i paesi collaborano al fine di limitare l’aumento della temperatura globale e i cambiamenti climatici e di affrontarne le conseguenze. L’obiettivo principale è, infatti, quello di stabilizzare le emissioni di gas a effetto serra ad un livello tale da non mettere in pericolo il clima a livello mondiale.
Dal 1995, anno in cui si è svolta la prima Conferenza delle Parti (in inglese Conference of the Parties, COP), ad oggi il tema dell’adattamento ai cambiamenti climatici ha acquisito un’importanza sempre crescente, con un’attenzione più marcata negli ultimi anni: aumenta, infatti, la consapevolezza di quanto sia importante investire sull’adattamento a fronte delle difficoltà riscontrate a livello globale nell’implementazione delle politiche di mitigazione.
Mitigazione e adattamento rappresentano due aspetti complementari delle strategie di risposta ai cambiamenti climatici e, benché siano disponibili molte opzioni di intervento, nessuna è sufficiente da sola a fronteggiare completamente la minaccia posta dai cambiamenti climatici.
Nel 2015, alla XXI Conferenza delle Parti della UNFCCC svoltasi a Parigi, viene siglato il cosiddetto Accordo di Parigi, tappa fondamentale degli negoziati climatici, che definisce l’obiettivo di lungo termine di contenimento dell’aumento della temperatura media globale al di sotto dei 2°C e il perseguimento degli sforzi per limitare l’aumento a 1.5°C, rispetto ai livelli pre-industriali. L’Accordo prevede, accanto alle misure di mitigazione, anche la messa in atto di misure per l’adattamento al cambiamento climatico, finalizzate ad accrescere la capacità dei Paesi di adattarsi agli effetti avversi dei cambiamenti climatici. Al momento dell’adesione all’Accordo ogni Paese deve predisporre e comunicare il proprio Contributo Determinato a livello Nazionale (NDC – Nationally Determined Contributions) con l’obbligo di perseguire misure per la sua attuazione.