Strategia Europea di Adattamento

Nella primavera 2013 è stata presentata la prima Strategia Europea sull’Adattamento ai Cambiamenti Climatici, tale strategia aveva la finalità di:

  • promuovere e supportare le azioni di adattamento negli Stati Membri,
  • assicurare processi decisionali informati, colmando le lacune conoscitive in materia di adattamento creando con il supporto dell’Agenzia Europea per l’Ambiente una  piattaforma definita Climate-ADAPT che facesse da collettore di tutte le informazione in materia di adattamento a livello europeo
  • promuovere prioritariamente azioni per l’adattamento nei settori più vulnerabili.

Successivamente nel febbraio 2021 è stata adottata la nuova Strategia dell’UE di adattamento ai cambiamenti climatici . La Strategia mira a realizzare la trasformazione dell’Europa in un’Unione resiliente ai cambiamenti climatici entro il 2050 e si basa su quattro priorità (approfondimenti) :

 

  • migliorare le conoscenze e gestire le incertezze (adattamento più intelligente): la Commissione sottolinea l’importanza di fondare le decisioni su basi scientifiche solide e spingere le frontiere della conoscenza sugli impatti dei cambiamenti climatici, migliorare l’accesso e la qualità dei dati, investire sulle piattaforme di conoscenza in materia di clima (e in particolare sulla piattaforma europea Climate-ADAPT) come strumenti scientifici di riferimento;
  • sviluppare politiche di sostegno a tutti i livelli e su tutti i settori (adattamento più sistemico): migliorare strategie e piani attuativi di adattamento a livello degli Stati membri, anche stimolando il monitoraggio, la comunicazione e la valutazione per misurare i progressi compiuti, promuovere la resilienza locale e individuale in maniera giusta ed equa anche attraverso strumenti quali il Patto dei sindaci per il clima e l’energia, integrare la resilienza climatica nei quadri di bilancio nazionali, promuovere e investire in soluzioni per l’adattamento basate sulla natura;
  • accelerare l’adattamento a livello trasversale (adattamento più rapido): accelerare l’introduzione delle soluzioni di adattamento e rendere più accessibili le consulenze tecniche e i sistemi di sostegno, ridurre i rischi legati al clima investendo in infrastrutture resilienti e inserendo l’adattamento nella più ampia azione di prevenzione e riduzione del rischio di catastrofi naturali, colmare i deficit di protezione dai danni economici legati ai cambiamenti climatici, garantire l’accesso sostenibile alle risorse idriche. 
  • intensificare le azioni internazionali in materia di adattamento, promuovendo la cooperazione tra paesi su più livelli.

Comunicazione delle azioni nazionali di adattamento

Il Regolamento (UE) 2018/1999 sulla Governance dell’Unione dell’energia e dell’azione per il clima ha abrogato, tra gli altri, il Regolamento (UE) n. 525/2013 relativo al meccanismo di monitoraggio e comunicazione delle emissioni di gas a effetto serra e di comunicazione di altre informazioni in materia di cambiamenti climatici a livello nazionale e dell’Unione europea.

Ai sensi dell’articolo 19 del Regolamento (UE) 2018/1999, entro il 15 marzo 2021 e successivamente ogni due anni, gli Stati membri comunicano alla Commissione europea le informazioni sui rispettivi piani e strategie di adattamento, delineando le azioni attuate e previste per agevolare l’adattamento ai cambiamenti climatici, in conformità agli obblighi di comunicazione concordati nel quadro della convenzione UNFCCC e dell’accordo di Parigi.

Inoltre, in base all’Articolo 17 del suddetto Regolamento, entro il 15 marzo 2023 e successivamente ogni due anni ciascuno Stato membro comunica alla Commissione europea lo stato di attuazione del proprio Piano nazionale integrato per l’energia e il clima, attraverso relazioni intermedie nazionali integrate sull’energia e il clima riguardanti tutte e cinque le dimensioni dell’Unione dell’energia. Le citate relazioni devono contenere molteplici informazioni tra cui informazioni inerenti all’adattamento ai cambiamenti climatici.

Patto dei sindaci 

L’iniziativa del Patto dei Sindaci mira a coinvolgere e sostenere le città nell’impegno a raggiungere gli obiettivi di mitigazione e di adattamento ai cambiamenti climatici. Le città firmatarie si impegnano a sostenere l’attuazione dell’obiettivo di riduzione dei gas a effetto serra dell’UE del 40% entro il 2030 e l’adozione di un approccio comune per affrontare la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici.

Il Patto dei Sindaci è stato lanciato in Europa nel 2008 con l’ambizione di riunire i governi locali volontariamente impegnati a raggiungere e superare gli obiettivi dell’UE in materia di clima ed energia. Nel 2014 Mayors Adapt – l’iniziativa del Patto dei sindaci sull’adattamento ai cambiamenti climatici – è stata istituita dalla Commissione europea come una delle azioni della strategia di adattamento dell’UE per coinvolgere le città nell’implementare azioni di adattamento ai cambiamenti climatici. La Commissione europea ha fuso le due iniziative nel 2015 nel tentativo di promuovere un approccio integrato all’azione per il clima e l’energia. Il “Patto Globale dei Sindaci per il Clima e l’Energia” è il più grande movimento al mondo per le azioni locali sul clima e l’energia.

Finanziamenti dell’Unione Europea sull’adattamento 

L’Unione Europea (UE) finanzia l’adattamento ai cambiamenti climatici in Europa attraverso una vasta gamma di strumenti. Il quadro finanziario pluriennale (QFP) per il periodo 2014-2020 ha garantito che almeno il 20% del bilancio europeo fosse destinato alle spese legate al clima. Pertanto, le azioni di adattamento al clima devono essere integrate in tutti i principali programmi di spesa dell’UE e viene messo in atto un sistema di tracciamento per garantire che tali obiettivi siano raggiunti. Nel bilancio a lungo termine per il periodo 2021-2027, l’UE ha aumentato l’obiettivo di spesa a favore dell’azione per il clima del 30 % e l’adattamento ne costituisce una componente fondamentale.

POLITICHE EUROPEE DI SETTORE