Patrimonio culturale

La conoscenza dellimpatto dei cambiamenti climatici sul patrimonio culturale in Italia si basa, innanzitutto, sull’identificazione dei parametri climatici prioritari che ne determinano il degrado sia in ambiente esterno

(principalmente patrimonio architettonico, archeologico, etc.) che in ambiente interno (musei, chiese, ipogei, etc.).

In base alle conoscenze disponibili emerge il ruolo predominante dell’acqua come fattore di degrado diretto e indiretto dei materiali costituenti i beni culturali. Eventi meteorologici estremi sempre più frequenti come precipitazioni intense fino ad alluvioni e tempeste, sono responsabili di danni anche strutturali negli edifici storici, in particolare per quanto riguarda gli elementi ornamentali (guglie, pinnacoli, sculture, finiture, ecc). 

Le regioni mediterranee, particolarmente ricche di monumenti e siti archeologici in materiale lapideo, continueranno a sperimentare un alto livello di rischio da stress termico, con valori a volte superiori a 200 eventi all’anno alla fine del secolo. Si avrà invece una generale riduzione dei danni prodotti dai cicli di gelo e disgelo.

L’aumento della temperatura sta creando problemi di trasformazione del paesaggio, con lo spostamento in quota dei limiti altitudinali delle fasce di vegetazione e processi di desertificazione nell’area mediterranea.