Gradi giorno di riscaldamento – Indicatore proxy (Emilia Romagna)

Le variazioni di temperatura interannuali determinano direttamente un minor o un maggior utilizzo delle risorse energetiche, con particolare riferimento al settore residenziale. In questo settore, le modifiche ai consumi sono legate in gran parte alle necessità dei cittadini di raffrescare o riscaldare le proprie abitazioni.

Se consideriamo le necessità del settore residenziale e in parte quelle del terziario, le modifiche dei consumi energetici dipendono strettamente dalla necessità dell’utenza di raggiungere un livello di comfort all’interno degli edifici, in particolar modo nelle abitazioni. Impatto positivo: una minor richiesta di energia termica per il riscaldamento domestico nel periodo invernale, contrazione dei consumi; Impatto negativo: maggiore richiesta di raffrescamento nei mesi estivi, incremento dei consumi elettrici.

L’andamento delle temperature, giornaliere, mensili e stagionali, influenza talvolta sensibilmente il consumo delle risorse energetiche, per la necessità dell’utenza di raffrescare o riscaldare i propri edifici.

Foto: DongGeun Lee (Unsplash)

L’indicatore è climatico ma rappresenta una proxy (variabile che sostituisce un parametro non disponibile ma ad essa correlato) dei consumi energetici nel periodo invernale per il riscaldamento degli edifici.

Scopo principale dell’indicatore è quello di rappresentare la variazione annuale dei gradi giorno da riscaldamento nel periodo invernale. I gradi giorno di riscaldamento sono un parametro empirico utilizzato dalla normativa per suddividere il territorio nazionale in sei fasce climatiche. Ad ogni fascia climatica corrisponde un diverso fabbisogno termico degli edifici e, di conseguenza, una diversa richiesta di energia termica. Rispetto alla normativa (DPR412/93, D.P.R. 74/2013)  che prevede il calcolo dei HDD dal 15 ottobre al 15 aprile, si è preferito estendere il computo dei gradi giorno a tutto l’anno per mettere meglio in luce le variazioni dell’indice dovute al cambiamento climatico.

I gradi giorno di riscaldamento in tutto il territorio dell’Emilia-Romagna hanno sperimentato un decremento evidente dal 1961, in tutti gli ambiti territoriali considerati (urbano, rurale, collina e montagna). I trend sono tutti statisticamente significativi (p<0,01), leggermente maggiori per la zona montana (-104 GG/10anni), rispetto ai centri urbani (-91 GG /10anni) alle zone rurali e collinari (-84 GG /10anni) (Figura 1).

Sul capoluogo sono evidenti i decrementi prospettati per i trentenni futuri, soprattutto per lo scenario RCP8.5 a fine secolo, con riduzioni fino a oltre il 30%.(Figura 2).

Le mappe dei gradi giorno e delle anomalie per i trentenni futuri (Figura 3) evidenziano che le zone dove l’energia richiesta per il riscaldamento dovrebbe subire maggiori riduzioni sono quelle in cui la richiesta è minore, cioè quelle montane, dove a fine secolo si prevedono cali di oltre 1000 GG (Figura 3).

Contatti:

Gabriele Antolini, Rodica Tomozeiu, Antonio Volta – ARPAE Emilia-Romagna

gantolini@arpae.it                                                                                                                              

L’indicatore, nell’ultimo sessantennio (1961-2023), mostra un decremento significativo su tutto il territorio regionale, più accentuato nella zona montana, a indicare un minor fabbisogno energetico per il riscaldamento degli edifici. Per i trentenni futuri (2036-2075 e 2071-2100) si conferma la tendenza negativa, in particolare per gli scenari a più alte emissioni e per fine secolo. Anche a livello spaziale, le tendenze future confermano un maggior decremento per le zone montane.

  • Fonte e accessibilità dei dati di base: I dati, di proprietà di Arpae Emilia-Romagna, non sono attualmente pubblicati.
  • Unità di misura: Gradi giorno GG
  • Copertura spaziale: Territorio regionale
  • Copertura temporale: Per il clima osservato: trentennio di riferimento 1976-2005. Per il clima futuro: trentenni 2036-2065 e 2071-2100, per gli scenari emissivi IPCC RCP4.5 e RCP8.5
  • Periodicità di aggiornamento: Annuale

I gradi giorno di riscaldamento sono calcolati come la somma delle differenze tra la temperatura dell’ambiente riscaldato (da DPR 412/93 20°C) e la temperatura media giornaliera . La differenza è conteggiata solo se positiva. Se Tm < 20°C : 20°C -Tm   e  calcolo con Tm= (Tmax+Tmin)/2

L’impatto è sensibile ai cambiamenti climatici in corso con risvolti sia positivi (diminuzione del fabbisogno) che negativi (aumento del fabbisogno) in considerazione del periodo dell’anno: è ragionevole aspettarsi un aumento del fabbisogno energetico nei mesi estivi, sia per l’aumento delle temperature medie, massime e minime, sia per una maggiore frequenza di eventi di ondate di calore. Allo stesso modo, è prevista una diminuzione del fabbisogno energetico finalizzato al riscaldamento abitativo durante i mesi invernali.