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Consumi di energia elettrica nel mese di luglio

Le variazioni di temperatura interannuali determinano direttamente un minor o un maggior utilizzo delle risorse energetiche, con particolare riferimento al settore residenziale. In questo settore, le modifiche ai consumi sono legate in gran parte alle necessità dei cittadini di raffrescare o riscaldare le proprie abitazioni.

Se consideriamo le necessità del settore residenziale e in parte quelle del terziario, le modifiche dei consumi energetici dipendono strettamente dalla necessità dell’utenza di raggiungere un livello di comfort all’interno degli edifici, in particolar modo nelle abitazioni. L’impatto positivo è dato da una minor richiesta di energia termica per il riscaldamento domestico nel periodo invernale e dalla contrazione dei consumi; mentre l’mpatto negativo è dato da una maggiore richiesta di raffrescamento nei mesi estivi e dall’incremento dei consumi elettrici.

L’andamento delle temperature, giornaliere, mensili e stagionali, influenza talvolta sensibilmente il consumo delle risorse energetiche, per la necessità dell’utenza di raffrescare o riscaldare i propri edifici.

Foto: DongGeun Lee (Unsplash)

L’energia elettrica rappresenta il terzo vettore in Lombardia per gli usi energetici finali. Nell’anno, il massimo consumo mensile si registra frequentemente in luglio, mese più caldo in Lombardia.

Sebbene la fonte energetica di tipo elettrico sia di primario utilizzo nel settore industriale, il consumo del mese di luglio fa emergere il contributo del terziario e del residenziale finalizzato al mantenimento del benessere all’interno degli edifici.

Espandi tabella
Consumi energia elettrica in luglio Tmedia luglio
Anni GWh °C
2003 5,743 26.4
2004 5,427 24.5
2005 5,808 24.8
2006 6,237 27.0
2007 6,176 25.5
2008 6,098 24.3
2009 5,878 24.9
2010 6,422 26.0
2011 6,011 22.9
2012 6,145 25.7
2013 6,248 25.4
2014 5,827 22.5
2015 6,480 27.9
2016 5,835 25.3
2017 5,810 25.1
2018 6,326 25.1
2019 6,460 25.9
2020 5,861 24.8

 

* La temperatura media è calcolata nel mese di luglio dell’anno considerato nell’area evidenziata.

L’indicatore mostra oscillazioni dovute a diversi fattori, tra i più importanti sicuramente risulta l’andamento della produzione industriale (Fig.1). Tuttavia, risulta evidente una correlazione tra l’andamento della temperatura e i picchi di consumo, come ad esempio nel 2015. A causa quindi di temperature medie più elevate, tali picchi sono riconducibili ad un maggior utilizzo degli impianti di raffrescamento. Nel complesso, il trend del consumo risulta in rialzo, ma gli effetti dell’impatto climatico risultano più evidenti solo in alcuni anni, in particolare in quelli in cui la temperatura media è risultata maggiore di 26 °C. Per quanto riguarda il 2020, si nota un crollo anomalo dei consumi di aprile (Fig. 1), effetto delle misure di contenimento della pandemia da COVID-19 ma una ripresa dei consumi a luglio (allentamento delle precedenti restrizioni), con consumi paragonabili o superiori a quelli degli anni precedenti con temperature medie simili.

Contatti: 

Orietta Cazzuli – ARPA Lombardia                                                                                                                                                                          o.cazzuli@arpalombardia.it

Antioco Vargiu – ARPA Lombardia                                                                                                                                                                          a.vargiu@arpalombardia.it

Matteo Zanetti – ARPA Lombardia                                                                                                                                                                         ma.zanetti@arpalombardia.it

 

L’andamento delle temperature di luglio, statisticamente il mese più caldo in Lombardia, influisce sui consumi energetici, in particolare nei settori residenziale e terziario, sensibili al miglioramento del benessere all’interno degli edifici. In un contesto di crescente consumo energetico, sono evidenti picchi di consumo nei mesi più caldi. Tale evidenza è complementare al calo dei consumi di gas naturale nei mesi freddi. Tuttavia altri fattori, non riconducibili al cambiamento climatico, influenzano la domanda energetica, tra i più significativi: l’aumento demografico nelle aree urbane, l’efficientamento energetico, la produzione industriale e attualmente gli effetti della pandemia da COVID-19.

  • Unità di misura: Consumi di energia elettrica: GWh
  • Copertura spaziale: Regionale
  • Copertura temporale: 2003 – 2020
  • Periodicità di aggiornamento: Annuale

I consumi di energia elettrica vengono resi pubblici da Terna S.p.A. attraverso report mensili sul proprio sito web. Da tali report sono stati estratti i consumi mensili totali (somma dei settori industriale, terziario e residenziale) attribuiti alla Lombardia, inclusivi anche di alcuni impianti industriali dislocati in realtà in Emilia-Romagna. I dati di temperatura media di luglio sono ricavati dal dataset ERA5 mediando su un’area che corrisponde approssimativamente alla pianura lombarda.

L’impatto è sensibile ai cambiamenti climatici in corso con risvolti sia positivi (diminuzione del fabbisogno) che negativi (aumento del fabbisogno) in considerazione del periodo dell’anno: è ragionevole aspettarsi un aumento del fabbisogno energetico nei mesi estivi, sia per l’aumento delle temperature medie e minime, sia per una maggiore frequenza di eventi di ondate di calore. Allo stesso modo, è prevista una diminuzione del fabbisogno energetico finalizzato al riscaldamento abitativo durante i mesi invernali.