LIFE MycoRestore

LIFE MycoRestore (LIFE18 CCA/ES/001110) “Uso innovativo di risorse micologiche locali per aumentare la resilienza e la produttività delle foreste mediterranee minacciate dai cambiamenti climatici” (che si fonda su tre azioni principali: Micoselvicoltura, Micoeconomia e Micocontrollo) ha contribuito a mettere a punto metodologie di gestione atte a rendere le foreste più resistenti agli attacchi di parassiti e malattie, meno vulnerabili agli eventi naturali esacerbati dai cambiamenti climatici come siccità e incendi boschivi, e ha promossop un approccio gestionale maggiormente efficiente sotto il profilo delle risorse e dell’economia circolare per fornire un valore aggiunto a prodotti e beni connessi alla selvicoltura. In Italia si è lavorato sul biocontrollo di alcune patologie limitanti la coltivazione di specie arboree forestali caratterizzanti il territorio toscano: il castagno e l’abete bianco in contesti produttivi.

Settore Foreste
Impatto su cui agisce l’azione settoriale Impatto sulla produttività forestale
Tipologia di azione Green
Parole chiave Resilienza, patologia forestale, agenti di biocontrollo, miglioramento ecosistemico
Ambito di applicazione Riserva Naturale Statale o Regionale
Localizzazione Comuni di San Godenzo, loc. Castagno d’Andrea (FI) e Reggello, loc. Vallombrosa (FI)
Data di avvio 07/01/2019
Data di fine 30/06/2023

Preparazione di protocolli efficaci per l’isolamento, la coltivazione e la riproduzione di massa di risorse micologiche come BCA e CEM: dal campo a test di laboratorio appropriati per verificarne l’efficacia.
I test di laboratorio, basati sulla rapida competizione per le risorse nutritive e sull’inibizione della crescita dei patogeni attraverso il rilascio di molecole extracellulari, come metaboliti diffusibili e volatili, oltre alla produzione di enzimi degradanti la parete cellulare (CWDE), hanno permesso di identificare in vitro almeno alcuni isolati di Trichoderma particolarmente efficaci come BCA.
-11% di presenza di DNA di patogeni nel suolo nel castagneto colpito dal mal dell’inchiostro (Phytophthora xcambivora) trattato/implementato con inoculo nel suolo di risorse micologiche locali selezionate (BCA): -5% da Trichoderma koningii SG19, -13% da T. koningiopsis SG18, -15% da T. hamatum SG18.
Maggiore vitalità e migliore stato vegetativo delle piante: maggior accrescimento dei castagni malati trattati con funghi benefici selezionati; l’8% degli alberi ha mostrato un recuopero vegetativo ed una diminuzione della trasparenza della chioma.
Il 90% degli abeti bianchi colpiti da marciume radicale da Armillaria ostoyae e Heterobasidion abietinum trattati con i BCA e i CEM selezionati ha migliorato la deposizione di nuovo legno (da +0,5 a +36,2%; Lactarius salmonicolor, Trichoderma spirale e T. longipile); la metà degli alberi ha mostrato anche una diminuzione della percentuale di alterazione del legno (da 0,1% a 16,6%; L. salmonicolor, T. spirale).
Il LAI dell’abete bianco colpito da marciume radicale causato da Armillaria ostoyae e Hetebosidion abietinum, trattato con Lactarius salmonicolor e Trichoderma longipile è aumentato rispettivamente del 7% e del 13,3%.
Recupero del 24% e 15% di trasparenza della chioma nei polloni di castagno colpiti dalla siccità, trattati rispettivamente con Laccaria laccata e Amanita spp.

Il budget del progetto ammonta a 3.045.717 euro, di cui 1.575.135 euro rappresentano il contributo dell’UE (403.442 e 220.716 euro per l’Italia rispettivamente).
L’applicazione di BCA selezionati localmente, appartenenti ai generi Trichoderma e Clonostachys, ha indotto sia una riduzione della presenza della malattia nell’area (in termini di presenza di patogeni nel terreno intorno alle piante sintomatiche) sia un miglioramento delle condizioni vegetative e fisiologiche delle piante trattate con i BCA selezionati, che hanno mostrato anche una maggiore vitalità e un aumento dell’indice di area fogliare.
Di conseguenza, nel medio-lungo termine, gli apparati radicali degli alberi diventeranno più sani e robusti, le piante saranno più produttive, cresceranno meglio e di più, e di conseguenza resisteranno molto meglio agli effetti del cambiamento climatico (soprattutto all’aumento della siccità) e saranno meno inclini a sradicarsi a causa di eventi meteorici sempre più estremi.

A San Godenzo, il personale dell’Associazione Foresta Modello del Mugello (per migliorare l’integrazione e la sostenibilità della gestione forestale e del territorio, aumentando la coesione e la consapevolezza complessiva di tutte le componenti socio-economiche) è stato messo a conoscenza dell’esistenza del progetto e ha partecipato ad alcuni incontri e visite sul campo per osservare le attività del progetto.
Il Consorzio di Tutela del Castagno del Mugello è interessato a ulteriori collaborazioni con l’IPSP-CNR per contrastare altre malattie del castagno; grazie al LIFE MycoRestore è iniziata una sinergia di collaborazione tra enti scientifici e territoriali.
In occasione del seminario tecnico organizzato in Italia nell’ambito del progetto a Vallombrosa (giugno 2022), shanno partecipato  autorità della Regione Toscana Direzione Agricoltura e Sviluppo Rurale Settore Foreste e Agroambiente e del Raggruppamento Carabinieri Biodiversità di Roma (in rappresentanza del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste).
Infine, il “Manuale di buone pratiche” del LIFE MycoRestore è stato inviato in Italia a Presidenti o Assessori o Responsabili del settore “salute delle foreste” delle Regioni italiane di interesse forestale dove vivono le specie arboree target del progetto, nonchè a capo della segreteria del Ministro Francesco Lollobrigida – Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e della segreteria del Ministro Gilberto Pichetto Fratin – Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.

Un fattore di incertezza è la necessità di personale scientifico altamente qualificato per la selezione e la sperimentazione dei BCA putativi e di un necessario periodo di tempo che richiede almeno un paio di anni di test preliminari in laboratorio e altri anni in foresta per valutarne l’effettiva efficacia in foresta su alberi spesso molto vecchi e dove l’interazione dei BCA selezionati con l’equilibrio della comunità microbica a livello di microsito può avere effetti decisivi in senso positivo ma anche negativo. Lavorare in ambienti forestali con alberi adulti è un fattore parzialmente limitante perché i tempi del progetto (4 anni, di cui 2 anni e mezzo dall’implementazione) a volte rendono difficile percepire sia visivamente che strumentalmente un effetto dovuto inequivocabilmente alle azioni di implementazione. In tali contesti, potrebbe essere opportuno lavorare con tempi più lunghi (5-6 anni) e lavorare in parallelo su piante di età diverse, ad esempio con un esperimento pilota in vivaio su piante di piccole dimensioni per dimostrare l’efficacia delle implementazioni di micocontrollo.

Grazie ai risultati del progetto, per quanto riguarda la selezione delle BCA, lo staff dell’IPSP-CNR è in contatto stabile con un Project manager di Certis Europe (azienda produttrice di biopesticidi) per il possibile sviluppo commerciale di un prodotto a base di Trichoderma. Inoltre, sono stati avviati colloqui preliminari con la società RootEco per il possibile sfruttamento commerciale degli isolati di Trichoderma selezionati. Attività di replicazione sono state realizzate sia in altri castagneti da frutto nel Mugello che in altre parcelle ad abete bianco nella stessa riserva biogenetica di Vallombrosa ed è in corso di valutazioe la possibilità di estendere la replicazione ad altre abetine gestite dai Carabinieri Forestali in Toscana.

IRNASA-CSIS; Cerdeira; FUNGE, IDForest, Mycelio, Socialforest, IPSP-CNR, Universidad de Valladolid, Volterra Ecosystem

Promotore: Istituto per la Protezione Sostenible delle Piante (IPSP) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), sede secondaria di Sesto Fiorentino
Referente:

  • E-mail: Dr. Gianni Della Rocca – gianni.dellarocca@cnr.it
  • Telefono:

Sito Web: https://mycorestore.eu/it/#
Documentazione: Scarica la documentazione