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Gradiente del consumo di gas naturale per riscaldamento
Le variazioni di temperatura interannuali determinano direttamente un minor o un maggior utilizzo delle risorse energetiche, con particolare riferimento al settore residenziale. In questo settore, le modifiche ai consumi sono legate in gran parte alle necessità dei cittadini di raffrescare o riscaldare le proprie abitazioni.
Se consideriamo le necessità del settore residenziale e in parte quelle del terziario, le modifiche dei consumi energetici dipendono strettamente dalla necessità dell’utenza di raggiungere un livello di comfort all’interno degli edifici, in particolar modo nelle abitazioni. L’impatto positivo è dato da una minor richiesta di energia termica per il riscaldamento domestico nel periodo invernale e dalla contrazione dei consumi; mentre l’impatto negativo è dato da una maggiore richiesta di raffrescamento nei mesi estivi e dall’incremento dei consumi elettrici.
Foto: DongGeun Lee (Unsplash)
Il gradiente medio stagionale del consumo di gas naturale per riscaldamento a livello nazionale è pari al rapporto tra il consumo per riscaldamento ed i gradi giorno di riscaldamento (GG) relativi al periodo invernale ed a livello nazionale. Per GG si intende la somma della sola differenza positiva tra la temperatura interna di confort e la temperatura media giornaliera esterna in una determinata località estesa al periodo di utilizzo del riscaldamento ed espressa in °C.
Lo scopo dell’indicatore è la stima della relazione tra le variazioni dei gradi giorno di riscaldamento e dei consumi di gas naturale per riscaldamento. Essendo l’indicatore strettamente correlato alla stagionalità termica invernale, le oscillazioni annuali e la tendenza sul lungo periodo rendono possibile una buona valutazione della modifica dei consumi energetici in relazione ai cambiamenti climatici.
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Mese | Gen | Feb | Mar | Apr | Ott | Nov | Dic | MEDIA INVERNO |
2001 | 12,2 | 12,1 | 16,0 | 6,5 | 20,2 | 8,8 | 9,0 | 12,1 |
2002 | 10,2 | 12,8 | 11,9 | 8,5 | 8,1 | 14,1 | 11,8 | 11,1 |
2003 | 11,5 | 8,9 | 10,2 | 8,5 | 3,7 | 12,0 | 11,6 | 9,5 |
2004 | 10,8 | 11,2 | 9,4 | 8,9 | 11,5 | 10,3 | 12,9 | 10,7 |
2005 | 10,9 | 9,8 | 10,6 | 7,3 | 5,9 | 9,3 | 10,5 | 9,2 |
2006 | 11,2 | 11,4 | 10,0 | 9,9 | 12,0 | 11,2 | 12,8 | 11,2 |
2007 | 15,2 | 14,3 | 11,8 | 25,7 | 4,9 | 9,0 | 10,9 | 13,1 |
2008 | 13,9 | 12,0 | 10,9 | 7,8 | 8,8 | 10,4 | 11,6 | 10,8 |
2009 | 11,9 | 11,9 | 11,1 | 10,9 | 4,8 | 12,1 | 11,8 | 10,6 |
2010 | 11,3 | 12,7 | 10,9 | 8,9 | 3,8 | 11,6 | 11,2 | 10,1 |
2011 | 12,6 | 13,2 | 12,1 | 18,7 | 4,2 | 10,6 | 13,3 | 12,1 |
2012 | 12,3 | 9,8 | 15,7 | 6,5 | 7,3 | 13,2 | 10,5 | 10,8 |
2013 | 12,8 | 11,1 | 10,6 | 10,9 | 10,7 | 10,6 | 13,2 | 11,4 |
2014 | 15,2 | 17,1 | 13,8 | 10,1 | 10,4 | 17,6 | 12,8 | 13,8 |
2015 | 13,2 | 12,3 | 11,9 | 7,6 | 5,1 | 10,7 | 12,9 | 10,5 |
2016 | 12,4 | 15,0 | 11,2 | 11,4 | 4,4 | 9,8 | 11,8 | 10,8 |
2017 | 10,3 | 13,9 | 14,5 | 6,6 | 8,0 | 8,7 | 11,0 | 10,4 |
2018 | 15,5 | 10,5 | 10,8 | 19,3 | 14,2 | 11,9 | 11,9 | 13,4 |
2019 | 11,1 | 14,0 | 11,9 | 6,3 | 15,6 | 11,4 | 13,8 | 12,0 |
MEDIA PERIODO 2001 – 2019 | 12,4 | 12,3 | 11,9 | 10,5 | 8,6 | 11,2 | 11,9 | 11,3 |
Dal grafico in figura 1 e dalla tabella emerge che il gradiente di consumo stimato sugli ultimi diciannove anni assume un valor medio stagionale a livello nazionale pari a 11,3 Mm3/GG. In aggiunta, l’andamento del gradiente medio mensile annuale mette in evidenza l’inverno dell’anno 2005, come il più rigido nel periodo di riferimento, con un valore minimo pari a 9,2 Mm3/GG e quello più caldo del 2014, in cui si registra un valore massimo di 13,8 Mm3/GG.
Marina Colaiezzi – ISPRA marina.colaiezzi@isprambiente.it
Walter Perconti – ISPRA walter.perconti@isprambiente.it
L’aumento della temperatura media invernale ha come effetto una riduzione del periodo di utilizzo del riscaldamento, che si riflette quindi in una minor necessità di utilizzo di gas naturale per il settore residenziale. Il trend ad oggi non è definibile in modo chiaro sebbene analizzando i dati dopo il picco del 2014, pari a 13,8 Mm3/GG, anche gli ultimi inverni 2018 e 2019 siano stati inverni caldi rispettivamente con un gradiente pari a 13,4 e 12 Mm3/GG. Sono considerati anche altri fattori, oltre al contesto climatico, che concorrono alla variazione dei consumi energetici in campo residenziale, quali l’incremento dell’efficientamento energetico, la crescita demografica, l’incremento delle superfici residenziali abitabili.
- Fonte e accessibilità dei dati di base: Serie storica dei prelievi mensili di tutte le tipologie di clienti allacciati alle reti di distribuzione per il periodo 2001-2019 di SNAM Rete Gas, con aggregazione provinciale, normalizzati rispetto alla media delle temperature e depurati dalla componente di base, costituita da consumi di gas naturale non sensibili alla variazione climatica (produzione di acqua calda, cucina, e usi industriali). Serie storica dei gradi giorno di riscaldamento fornita da ISPRA, ottenuta a partire dai partire dai dati del Sistema nazionale per la raccolta, l’elaborazione e la diffusione di dati Climatologici di Interesse Ambientale SCIA (www.scia.sprambiente.it). Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) , Centro Euro-Mediterraneo sul Cambiamenti Climatici (CMCC).
- Unità di misura: Mm3/GG
- Copertura spaziale: Provinciale
- Copertura temporale: 2001-2019
- Periodicità di aggiornamento: Quinquennale
La stima del gradiente medio mensile nazionale si ottiene dal rapporto delle medie mensili nazionali del consumo di gas naturale e dei gradi giorno. A partire dai dati medi mensili provinciali di consumo di gas naturale e di gradi giorno di riscaldamento, si stimano le medie mensili, per entrambi i parametri di base, sull’arco dell’intero periodo temporale di 19 anni a livello nazionale, limitatamente alla stagione invernale.
L’impatto è sensibile ai cambiamenti climatici in corso con risvolti sia positivi (diminuzione del fabbisogno) che negativi (aumento del fabbisogno) in considerazione del periodo dell’anno: è ragionevole aspettarsi un aumento del fabbisogno energetico nei mesi estivi, sia per l’aumento delle temperature medie e minime, sia per una maggiore frequenza di eventi di ondate di calore. Allo stesso modo, è prevista una diminuzione del fabbisogno energetico finalizzato al riscaldamento abitativo durante i mesi invernali.