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Gradiente del consumo di gas naturale per riscaldamento

Le variazioni di temperatura interannuali determinano direttamente un minor o un maggior utilizzo delle risorse energetiche, con particolare riferimento al settore residenziale. In questo settore, le modifiche ai consumi sono legate in gran parte alle necessità dei cittadini di raffrescare o riscaldare le proprie abitazioni.

Se consideriamo le necessità del settore residenziale e in parte quelle del terziario, le modifiche dei consumi energetici dipendono strettamente dalla necessità dell’utenza di raggiungere un livello di comfort all’interno degli edifici, in particolar modo nelle abitazioni. L’impatto positivo è dato da una minor richiesta di energia termica per il riscaldamento domestico nel periodo invernale e dalla contrazione dei consumi; mentre l’impatto negativo è dato da una maggiore richiesta di raffrescamento nei mesi estivi e dall’incremento dei consumi elettrici.

Foto: DongGeun Lee (Unsplash)

Il gradiente medio stagionale del consumo di gas naturale per riscaldamento a livello nazionale è pari al rapporto tra il consumo per riscaldamento ed i gradi  giorno di riscaldamento (GG) relativi al periodo invernale ed a livello nazionale. Per GG si intende la somma della sola differenza positiva tra la temperatura interna di confort e la temperatura media giornaliera esterna in una determinata località estesa al periodo di utilizzo del riscaldamento ed  espressa in °C.

Lo scopo dell’indicatore è la stima della relazione tra le variazioni dei gradi giorno di riscaldamento e dei consumi di gas naturale per riscaldamento.  Essendo l’indicatore strettamente correlato alla stagionalità termica invernale, le oscillazioni annuali e la tendenza sul lungo periodo rendono possibile una buona valutazione della modifica dei consumi energetici in relazione ai cambiamenti climatici.

Dal grafico in Figura 1 e dalla Tabella 2 emerge che Il gradiente di consumo stimato sugli ultimi ventidue anni assume un valor medio stagionale a livello nazionale pari a 11,0 Mm3/GG, con un andamento che nel corso dell’inverno mostra il suo massimo nei mesi più freddi raggiungendo i 12,3 Mm3/GG nel mese di gennaio.

Come emerge dal confronto, tra le Tabelle 1 e 2, con l’estensione del periodo di riferimento agli anni 2020, 2021, 2022, considerati tra i più caldi della serie storica considerata, si ottiene una leggera diminuzione pari a circa il 2% della media stagionale del gradiente di consumo rispetto invece a quanto ottenuto considerando il periodo 2001-2019.

Marina Colaiezzi – ISPRA                                                                                                                                                                                        marina.colaiezzi@isprambiente.it

Walter Perconti – ISPRA                                                                                                                                                                                        walter.perconti@isprambiente.it

L’aumento della temperatura media invernale ha come effetto una probabile riduzione del periodo di utilizzo del riscaldamento a livello di zona climatica e che potrebbe riflettersi in una minor necessità di utilizzo di gas naturale per il settore residenziale. La tendenza ad oggi non è definibile in modo chiaro, sebbene con l’estensione della copertura temporale agli ultimi anni, considerati tra i più caldi della serie storica, si registra una leggera diminuzione della media stagionale del gradiente di consumo. Sono considerati anche altri fattori, oltre al contesto climatico, che concorrono alla variazione dei consumi energetici in campo residenziale, quali l’incremento dell’efficientamento energetico, variazione del numero e della tipologia del nucleo familiare e delle superfici residenziali abitabili.

  • Fonte e accessibilità dei dati di base:Serie storica dei prelievi mensili di tutte le tipologie di clienti allacciati alle reti di distribuzione per il periodo 2001-2022 di SNAM Rete Gas, con aggregazione provinciale, normalizzati rispetto alla media delle temperature e depurati dalla componente di base, costituita da consumi di gas naturale non sensibili alla variazione climatica (produzione di  acqua calda, cucina, e usi industriali). Serie storica dei gradi giorno di riscaldamento fornita da ISPRA, ottenuta a partire dai dati del Sistema nazionale per la raccolta, l’elaborazione e la diffusione di dati Climatologici di Interesse Ambientale SCIA, www.scia.isprambiente.it
  • Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) , Centro Euro-Mediterraneo sul Cambiamenti Climatici (CMCC).
  • Unità di misura: Mm3/GG
  • Copertura spaziale: Provinciale
  • Copertura temporale: 2001-2022
  • Periodicità di aggiornamento: Quinquennale

La stima del gradiente medio mensile nazionale si ottiene dal  rapporto delle medie mensili nazionali del consumo di gas naturale e dei gradi giorno. A partire dai dati medi mensili provinciali di consumo di gas naturale e di gradi giorno di riscaldamento, si stimano le medie mensili, a livello nazionale,  per entrambi i parametri di base, sull’arco dell’intero periodo temporale di 22 anni, limitatamente alla stagione di riscaldamento (gennaio-aprile e ottobre-dicembre).

L’impatto è sensibile ai cambiamenti climatici in corso con risvolti sia positivi (diminuzione del fabbisogno) che negativi (aumento del fabbisogno) in considerazione del periodo dell’anno: è ragionevole aspettarsi un aumento del fabbisogno energetico nei mesi estivi, sia per l’aumento delle temperature medie e minime, sia per una maggiore frequenza di eventi di ondate di calore. Allo stesso modo, è prevista una diminuzione del fabbisogno energetico finalizzato al riscaldamento abitativo durante i mesi invernali.