Temperatura superficiale del mare

Nel sistema aria-acqua, la variazione della temperatura superficiale del mare è una diretta conseguenza delle variazioni climatiche. Il cambiamento globale impatta sull’ambiente marino con aumento delle temperature superficiali e stratificazione più marcata e profonda delle masse d’acqua (mortalità massive di organismi bentonici, possibile riduzione della connessione fra ambienti profondi e costieri) e con alterazione di: cicli biogeochimici associati a cambiamenti nel metabolismo microbico; distribuzione/impatti di contaminanti; fenologia di specie animali e vegetali (aumento vulnerabilità e tassi di estinzione); reti trofiche (modifiche processi di produzione/consumo); struttura e distribuzione di comunità planctoniche e bentoniche. Porta crescita della componente microbica (aumento fenomeni epidemiologici) e condizioni favorevoli all’ingresso di specie non indigene.

Le alterazioni delle componenti climatiche generano variazioni dirette della temperatura superficiale del mare che in presenza di particolari condizioni possono risultare attenuate o ritardate.

Foto: Denis Guiatti (ARPA FVG)

L’indicatore esprime il trend di variazione annuo della temperatura superficiale del mare espresso in °C/anno. Tale indicatore ha lo scopo di evidenziare le aree di mare maggiormente interessate da una variazione della temperatura superficiale del mare, sia in ambito costiero che in mare aperto, con particolare focus sul Mediterraneo centrale in modo da includere tutti i mari italiani. Le variazioni sono espresse in termini di trend valutati su un arco temporale almeno decennale.

I valori medi di temperatura superficiale del mare (Fig. 1) sono chiaramente influenzati dalla latitudine. La particolare conformazione delle coste e gli apporti fluviali determinano condizioni locali favorevoli alla formazione di aree a temperatura più calda, come ad esempio nel Tirreno meridionale, o più fredda nel caso del nord Adriatico, influenzato dai fiumi padani. Le variazioni annue di temperatura superficiale del mare (Fig. 2) mostrano incrementi in tutti i mari italiani, con alterazioni marcate nel Mar Ligure, Adriatico e Ionio Settentrionale e valori attenuati nel canale di Sicilia. In prossimità della costa pugliese e nel mar ligure si riscontrano i valori maggiori che superano i 0.08°C/anno.

Contatti:

Marco Picone – ISPRA                                                                                                                                                                                             marco.picone@isprambiente.it

Le osservazioni satellitari contribuiscono ad un monitoraggio continuo e diffuse della temperatura superficiale del mare. Il parametro osservato è riferito allo strato di acqua immediatamente a contatto con l’aria. Risente quindi di ampie escursioni giornaliere. Per tale motivo, in questa analisi viene considerato il solo dato di temperatura corrispondente ai passaggi satellitari notturni. Lo sguardo del satellite consente di individuare tutte le dinamiche relative non solo all’andamento globale delle temperature del mare, ma anche effetti locali legati all’immissione di acque dolci generalmente più fredde, effetti dovuti all’orografia delle coste (in bacini semichiusi si osservano incrementi maggiori) e dinamiche proprie tipiche del Mediterraneo

  • Fonte e accessibilità dei dati di base: Copernicus (CMEMS – Copernicus Marine Service) con prodotto di riferimento SST_MED_SST_L4_NRT_OBSERVATIONS_010_004
  • Unità di misura: Gradi centigradi/anno (°C/anno)
  • Copertura spaziale: Mari italiani
  • Copertura temporale: 2008-2023
  • Periodicità di aggiornamento: Annuale

I dati giornalieri ricavati dalla piattaforma Copernicus sono valori di temperature superficiale del mare basati su immagini notturne di diversi sensori ad infrarosso montati su differenti piattaforme satellitari. Il dato viene estrapolato su una griglia a risoluzione spinta (<0.01° lat/lon) e copre i mari europei meridionali. Per ogni punto del grigliato viene calcolato il trend nel periodo 2008-2023.

Si ipotizza un innalzamento della temperatura superficiale del mare (differenza fra il trentennio 2021-2050 rispetto al valore medio del trentennio 1981-2010) compreso fra 1 e 2 °C che potrà determinare un impatto ad esempio sui “servizi ecosistemici di supporto” e sui servizi di “fornitura”. L’aumento di temperatura degli strati superficiali dell’oceano determinerebbe un aumento della differenza termica rispetto agli strati maggiormente profondi e quindi una maggiore stratificazione verticale. In un contesto costiero l’aumentata stratificazione, congiuntamente ai processi eutrofici, comporterebbe una ridotta ventilazione e di conseguenza il possibile instaurarsi di condizioni di anossia