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Gradi giorno di raffrescamento – Indicatore proxy (Friuli Venezia Giulia)

Le variazioni di temperatura interannuali determinano direttamente un minor o un maggior utilizzo delle risorse energetiche, con particolare riferimento al settore residenziale. In questo settore, le modifiche ai consumi sono legate in gran parte alle necessità dei cittadini di raffrescare o riscaldare le proprie abitazioni.

Se consideriamo le necessità del settore residenziale e in parte quelle del terziario, le modifiche dei consumi energetici dipendono strettamente dalla necessità dell’utenza di raggiungere un livello di comfort all’interno degli edifici, in particolar modo nelle abitazioni. Impatto positivo: una minor richiesta di energia termica per il riscaldamento domestico nel periodo invernale, contrazione dei consumi; Impatto negativo: maggiore richiesta di raffrescamento nei mesi estivi, incremento dei consumi elettrici.

L’andamento delle temperature, giornaliere, mensili e stagionali, influenza talvolta sensibilmente il consumo delle risorse energetiche, per la necessità dell’utenza di raffrescare o riscaldare i propri edifici.

Foto: DongGeun Lee (Unsplash)

L’indicatore rappresenta l’esigenza di condizionamento estivo. Il dato è annuale e viene calcolato come sommatoria termica dello scarto di temperatura rispetto ad una temperatura di riferimento, nei giorni con temperatura media particolarmente elevata. Si tratta di un indicatore climatico che rappresenta bene un proxy (variabile che sostituisce un parametro non disponibile ma ad essa correlato) dei consumi energetici nel periodo estivo.

Scopo principale dell’indicatore è quello di rappresentare la variazione annuale dei gradi giorno da raffrescamento nel periodo estivo.

Nelle Figg. 3 è presentato l’andamento territoriale di CDD medio per i trentenni 1976-2005 e 1991-2020. Si nota come la variazione territoriale segua essenzialmente l’orografia della regione. Nel trentennio 1976-2005 in pianura si misurano valori che si attestano intono ai 130-150 GG e che diminuiscono fino a zero col crescere della quota. I dati nel trentennio 1991-2020 sono mediamente più elevati di 50 GG.

Nelle Figg. 4 è presentato l’andamento territoriale di CDD medio e l’anomalia versus il 1976-2005 per i trentenni 2036-2065 e 2071-2100 così come risultano dalle proiezioni climatiche nello  scenario emissivo  RCP4.5. Rispetto al 1976-1991, nel 2036-2065 l’incremento di CDD è stimabile intorno ai 160 -180 GG in pianura che diventa 0-100 GG nelle valli apine; nel trentennio  2071-2100 tali incrementi sfiorano i 200 GG in pianura e i 0 -130 GG nelle valli alpine.

Le elaborazione di Figg. 5 sono analoghe alle precedenti ma i dati fanno riferimento alle proiezioni climatiche nello  scenario emissivo RCP8.5. Rispetto al 1976-1991, nel 2036-2065 l’incremento di CDD è stimabile intorno ai 200 GG in pianura che scende 0-130 GG nelle valli apine; nel trentennio 2071-2100 tali incrementi si attestano intorno  ai 500 GG in pianura e sui 50-350 GG nelle valli alpine.

Contatti:

Andrea Cicogna – ARPA FVG 

andrea.cicogna@arpa.fvg.it

Valentina Gallina – ARPA FVG

valentina.gallina@arpa.fvg.it

                                                                                                                      

La somma dei gradi giorno di raffrescamento estivo (CDD) è un indicatore climatico che rappresenta un proxy dei consumi energetici legato al condizionamento ed è legato anche condizioni di salute per la popolazione specie nelle sue componenti più sensibili (anziani, bambini  malati). Il CDD sta aumentando in Friuli Venezia Giulia con un tasso di incremento più evidente in pianura e sulla costa. Negli scenari futuri questa tendenza è ancora maggiormente accentuata, in particolare nelle zona di pianura e costa, e specie nelle proiezione climatiche con scenari emissivi corrispondenti a un incremento maggiore di temperatura.

  • Fonte e accessibilità dei dati di base: I dati storici sono di proprietà di ARPA FVG e in parte sono stati pubblicati. I dati non pubblicati possono essere richiesti direttamente ad ARPA  FVG. Per i dati di proiezione climatica si può fare riferimento alla Piattaforma Proiezioni Climatiche per il Nord-Est (https://clima.arpa.veneto.it).
  • Unità di misura:Gradi Giorno (GG)
  • Copertura spaziale: Territorio regionale
  • Copertura temporale: Dati storici 1976-2023. Proiezioni Climatiche 2036-2065 e 2071-2100 per gli scenari RCP4.5 e RCP8.5
  • Periodicità di aggiornamento: Annuale

È calcolato come la somma delle differenze tra la temperatura media esterna (Tm) e 21 °C (C)  solo quando Tm>24 °C.

L’impatto è sensibile ai cambiamenti climatici in corso con risvolti sia positivi (diminuzione del fabbisogno) che negativi (aumento del fabbisogno) in considerazione del periodo dell’anno: è ragionevole aspettarsi un aumento del fabbisogno energetico nei mesi estivi, sia per l’aumento delle temperature medie, massime e minime, sia per una maggiore frequenza di eventi di ondate di calore. Allo stesso modo, è prevista una diminuzione del fabbisogno energetico finalizzato al riscaldamento abitativo durante i mesi invernali.