
Scolmatore Fereggiano
Lo scolmatore Fereggiano è un’imponente opera infrastrutturale che permette di convogliare a mare le acque di piena derivate dalle opere di presa collocate sui rii Fereggiano, Rovare e Noce. Prende avvio dall’opera di presa sul rio Fereggiano e, dopo un’ampia curva di raggio 140 e 250 m, si sviluppa in direzione nord – sud verso lo sbocco a mare collocato nei pressi dello stabilimento balneare Benvenuto, collegandosi alla porzione già realizzata del deviatore Fereggiano realizzato negli anni ’90 per uno sviluppo di 909. La costruzione dello scolmatore Fereggiano è costituita in prima fase nell’adeguamento del tratto di galleria esistente, realizzata negli anni 90 per circa 909 m, e nel suo successivo allungamento sino all’opera di presa.
Settore | Dissesto geologico, idrologico e idraulico |
Impatto su cui agisce l’azione settoriale | Aumento del rischio idraulico e dei danni ad esso legati |
Tipologia di azione | Grey |
Parole chiave | Dissesto idrogeologico, interventi strutturali, prevenzione, alluvione, scolmatore |
Ambito di applicazione | Bacino idrografico |
Localizzazione | Comune di genova – Municipio III Bassa Val Bisagno |
Data di avvio | 07/04/2015 |
Data di fine |
L’opera realizzata garantisce una portata massima smaltibile con funzionamento in pressione: 160 m3/s (di cui: 111 m3/s scolmati dal Fereggiano, 26 m3/s dal rio Rovare e 23 m3/s dal Rio Noce). Il valore di 111 m3/s assunto come portata di progetto per il Fereggiano corrisponde alla portata massima di piena verificatasi durante l’evento alluvionale del 2011; per confronto, il valore della portata duecentennale indicato dal Piano di Bacino risulta pari a 87 m3/s.
Lopera, sulla base del progetto definitivo redatto in data 17/02/2014, compresa di somme a disposizione (spese tecniche, spese di gara, imprevisti, Iva ecc) ha un costo di € 45 milioni. I benefici sono tutti quelli legati alla messa in sicurezza idraulica di una vasta porzione di tessuto urbano con relativa riperimetrazione delle aree di inondabilità relative al Rio Fereggiano.
La realizzazione della galleria è stata prevalentemente tramite la tecnica di “scavo tradizionale” con l’impiego di microcariche di esplosivo e rifinitura del fronte con martello demolitore. Tale tecnica si è resa necessaria a seguito dell’elevata tenacità dell’ammasso roccioso. Un tratto significativo è stato scavato direttamente con martello demolitore, mentre una piccola parte con fresa puntuale.
Lavorazioni eseguite in spazi ridotti, il diametro della galleria essendo ridotto rispetto a quelle stradali ha obbligato ad eseguire lavorazioni con mezzi particolari ed in numero ridotto. Spazi quasi inesistenti per l’accumulo dello smarino. Altre criticità riguardano il sottopasso della galleria del Fereggiano rispetto alla linea ferroviaria con ridotta copertura rispetto al piano del ferro, il passaggio della galleria sotto l’ospedale San Martino (Monoblocco) e l’attraversamento della zona di Terralba caratterizzata da materiale incoerente (Graben di Terralba) che ha rallentato l’avanzamento dello scavo.
Promotore: Comune di Genova
Referente: Ing. Paolo Cerruti
- E-mail: pcerruti@comune.genova.it