Concentrazione di Ostreopsis ovata

L’innalzamento delle temperature delle acque marino-costiere generalmente superiori a 25 °C, associato allo scarso idrodinamismo e basse profondità, determina la proliferazione di microalghe potenzialmente tossiche quali Ostreopsis ovata che, con le sue tossine ed elevate concentrazioni possono determinare alterazioni nel comparto acque quali ad esempio colorazioni anomale, schiume superficiali e flocculi in colonna d’acqua, perdita di funzionalità o mortalità di organismi marini bentonici, ed effetti negativi sulla salute umana (sindrome algale). Le tossine rilasciate in acqua dalla microalga hanno effetti tossici sugli organismi marini bentonici (mitili, patelle, ricci, echinodermi, macroalghe) quali perdita di funzionalità o mortalità mentre l’esposizione umana per inalazione o per contatto può provocare una sindrome parainfluenzale o irritazioni cutanee. Le fioriture massive possono determinare anche alterazioni quali colorazioni anomale delle acque, schiume superficiali e flocculi in colonna d’acqua.

Moderata relazione causa-effetto. La proliferazione di microalghe potenzialmente tossiche quali Ostreopsis e il rischio di esposizione ad esse sia per l’ecosistema marino che per l’uomo dipendono dall’innalzamento delle temperature delle acque marino-costiere, generalmente superiori a 20-25 °C, ma deve essere anche  associato allo scarso idrodinamismo, in presenza di baie e di substrati idonei (biotici come macroalghe o gusci di molluschi o abiotici come rocce, ciottoli, barriere frangiflutto).

Foto: Teresa Trabace (ARPA Basilicata)

L’indicatore misura la concentrazione e la distribuzione della microalga lungo le aree marino costiere italiane. È altresì associabile al potenziale rischio tossico e nocivo sugli organismi marini bentonici e sull’uomo. Contribuisce alla “redazione dei profili delle acque di balneazione” (DM 30/3/2010 e ss.mm.ii). Tale indicatore ha lo scopo di valutare la presenza della microalga, la distribuzione spaziale e l’andamento temporale della sua proliferazione lungo le coste italiane.

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Regione 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021 2022
Unità di misura % Unità di misura % Unità di misura % Unità di misura % Unità di misura % Unità di misura % Unità di misura % Unità di misura % Unità di misura % Unità di misura % Unità di misura % Unità di misura % Unità di misura %
Abruzzo 0 0 0 25 0 0 0 0 40 0 0 0 5
Basilicata 23,52 * * * * * * * * 75 * * 75
Calabria 42,85 56 54,17 45,83 62,5 50 70,59 94,7 81,82 90 90 86,4 94,4
Campania 36,57 43,84 39,73 20 18,46 27,42 46,30 15,10 23,08 45,6 59 26,4 30,4
Emilia-Romagna 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0
Friuli-Venezia Giulia 40 70 100 100 100 90 100 50 100 100 100 50 100
Lazio 77,78 77,78 77,78 77,78 88,88 100 100 77,8 100 100 100 100 100
Liguria 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 94 100 100
Marche 50 25 28,57 50 33,33 33,33 100 66,7 70 55,5 43 42,9 100
Molise 0 0 0 0 0 * * * * * * 0,00 0
Puglia 75 85 85 80 90 90 95 90 85 80 100 95 100
Sardegna * 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100
Sicilia 95,65 81,81 88,57 89,19 91,66 100 78,125 80,6 85,71 91,6 100 100 100
Toscana 77,78 100 100 100 87,50 76,92 100 100 100 100 100 100 100
Veneto 0 0 0 0 0 0 25 0 0 0 0 0 0
Totale 48,3 56,5 55,7 53,5 53,2 57,2 64,4 55 60,1 54,8 71 67,3 66,0
Elaborazione ISPRA, P. Borrello, E.Spada

 

Sulla base delle informazioni riportate sull’Annuario dei dati ambientali ISPRA (2022), il trend, per il periodo di osservazione 2010-2022, è negativo poiché l’andamento nei 12 anni considerati non mostra una netta inversione di tendenza. Infatti, si è registrato un aumento del numero dei siti positivi per Ostreopsis aumentando il rischio di esposizione alle tossine per gli organismi marino-bentonici e per l’uomo. Si evidenzia un incremento nel tempo di circa il 16% del numero dei siti con presenza di Ostreopsis ovata (2010: 48%, 2022: 66%) con variazioni minime nel periodo 2010-2015 e maggiori tra il 2016 e il 2020. Il valore massimo dei siti positivi pari al 71% si registra nel 2020 (Fig. 2). La mappa (Fig. 1) raffigura la distribuzione delle stazioni lungo la penisola (2022) mettendo in evidenza in maniera cromatica la presenza (arancione), l’assenza (blu) e il superamento del valore di riferimento sanitario (rosso).

Contatti:

Patrizia Borrello – ISPRA                                                                                                                                                                                     patrizia.borrello@isprambiente.it 

Negli anni di osservazione l’andamento della presenza nelle stazioni monitorate è stato tale da registrare un aumento del numero dei siti positivi alla microalga tossica aumentando il rischio di esposizione alle tossine e agli effetti tossici per le comunità marino-bentoniche e per l’uomo. Si evidenzia un incremento nel tempo di circa il 16% del numero dei siti con presenza di Ostreopsis ovata (2010: 48%, 2022: 66%) con variazioni minime nel periodo 2010-2015 e maggiori tra il 2016 e il 2020. Il valore massimo dei siti positivi pari al 71% si registra nel 2020.

  • Fonte e accessibilità dei dati di base: ARPA costiere, dati forniti a ISPRA nell’ambito della linea di attività: “Fioriture algali di Ostreopsis ovata lungo le coste italiane” (Dir. Programma alghe tossiche n. GAB/2006/6741/B01).
  • Unità di misura: Cell/g peso fresco; cell/l; cell/cm2
  • Copertura spaziale: Nazionale/regionale
  • Copertura temporale: 2010-2022
  • Periodicità di aggiornamento: Annuale

I dati elaborati sono valori di concentrazione in campioni di acqua o substrato. La distribuzione spaziale è elaborata mediante mappatura dei dati di concentrazione su ogni stazione monitorata. Sono mappati anche i superamenti del valore di riferimento sanitario. Il numero delle stazioni risultate positive a Ostreopsis, sul totale delle stazioni monitorate, è espresso come valore percentuale; lo stesso è poi confrontato con i valori ottenuti negli anni precedenti (dal 2010) restituendo in forma grafica l’andamento temporale delle fioriture direttamente in relazione con tali valori.

Non è possibile attualmente prevedere l’evoluzione dell’impatto sia per la variabilità delle condizioni meteo-marine (idrodinamismo) che influenzano la presenza delle  fioriture microalgali ma soprattutto perché non si conoscono ancora i fattori che innescano la proliferazione (fioriture) e l’eventuale rilascio delle tossine. Non esistono modelli previsionali delle fioriture sviluppati a livello nazionale o internazionale.

Secondo Fabri-Ruiz et al. (2024, in stampa) le proiezioni future non suggeriscono cambiamenti nell’intensità della fioritura per questo secolo. Tuttavia, si potranno osservare differenze nelle abbondanze tra i vari paesi del Mediterraneo. La durata della fioritura potrebbe aumentare, iniziando prima ed estendendosi più tardi nel corso dell’anno, con conseguenze importanti sugli ecosistemi marini, sulla salute umana e sull’economia.