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Livello medio del mare
L’aumento del volume degli oceani (causato dall’espansione termica) sommato al maggiore apporto di massa d’acqua dovuto alla fusione dei ghiacci continentali determinano modifiche dirette del livello medio del mare. Le variazioni positive del livello medio del mare (innalzamenti) determinano un aumento delle aree potenzialmente soggette ad inondazione e della frequenza di eventi estremi, maggiore erosione costiera, intrusione di acqua salata e aumento di salinità nella riserva di acqua dolce, “marinizzazione” delle lagune costiere, aumento della vulnerabilità dei centri abitati ed attività antropiche costiere. Nelle lagune e nelle pianure costiere alto adriatiche, all’innalzamento del livello medio mare assoluto dovuto a fattori climatici (eustatismo), si somma la perdita di quota locale dovuta al compattamento degli strati argillosi e sabbiosi del sottosuolo (subsidenza).
Alterazioni delle componenti climatiche generano variazioni dirette del volume e della massa degli oceani, con conseguente variazione del livello medio del mare. Gli effetti nel Mediterraneo vengono regolati dagli scambi di volumi di acqua attraverso lo stretto di Gibilterra.
Foto: ISPRA
L’indicatore esprime il trend di variazione annuo del livello del mare espresso in mm/anno da osservazioni satellitari. Tale indicatore ha lo scopo di evidenziare le aree di mare maggiormente interessate da una variazione consistente del livello del mare.
Le variazioni annue di livello del mare nel periodo di osservazione mostrano incrementi in gran parte dei mari italiani, con valori medi del trend pari a circa 2.39 mm/anno, alterazioni marcate nel mar Adriatico (circa 3 mm/anno) e valori attenuati o negativi nel mar Ionio centrale (da -0.5 a 1). Inoltre, i valori associati ai trend di livello risultano maggiori lungo la costa e minori nelle aree centrali di ogni bacino. Tali valori estratti dalle sole osservazioni satellitari necessitano di operazioni di validazioni con dati continui misurati in situ attraverso monitoraggi mareografici e osservazioni dei movimenti della crosta terrestre.
Contatti:
Marco Picone – ISPRA marco.picone@isprambiente.it
Le variazioni del livello del mare, seppur lente e non apprezzabili dall’occhio umano nel breve periodo, costituiscono da qualche anno una fonte di preoccupazione a causa delle conseguenze che innalzamenti possono riversare sulle coste. La problematica è particolarmente sentita soprattutto in quei paesi, come l’Italia, in cui la forte antropizzazione delle aree costiere ha riversato in aree potenzialmente interessate dal fenomeno una grande quantità di persone e attività.
Tali variazioni, seppur minime (dell’ordine di pochi millimetri l’anno), sono però continue e appaiono ad oggi irreversibili. Nel trentennio appena concluso, si sono verificati incrementi in gran parte dei mari italiani, soprattutto lungo le coste, con valori medi del trend pari a circa 2.4 mm/anno.
- Fonte e accessibilità dei dati di base: Copernicus Marine Environment Monitoring Service (CMEMS) Ocean Monitoring Indicators. Prodotto di riferimento: Map of the altimeter regional sea level trends (GLOBAL_OMI_SL_regional trends).
- Unità di misura: mm/anno
- Copertura spaziale: Mari italiani
- Copertura temporale: 1993-2023
- Periodicità di aggiornamento: Annuale
La piattaforma Copernicus espone valori di trend di livelli del mare su scala globale, calcolati a partire da osservazioni satellitari. Il dato viene estrapolato su una griglia (risoluzione 0.25° lat/lon). Per ogni punto del grigliato viene calcolato il trend nel periodo 1993-2023.
I dati dell’ultimo trentennio evidenziano innalzamenti del livello del mare con valori medi di circa 3 mm/anno su scala globale. Simulazioni relative all’anomalia media del livello del mare, calcolata come differenza tra il periodo 2036-2065 ed il periodo 1981-2010 sulla base dello scenario RCP8.5, restituiscono per i mari italiani un aumento di livello significativo, compreso fra i 16 ed i 19 cm. Una variazione “media” di livello del mare di questa portata avrebbe un impatto assai importante in termini di erosione delle coste ed esposizione alle inondazioni. È doveroso sottolineare come queste simulazioni prendano in considerazione solo gli effetti dell’eustatismo, non contemplando l’effetto di innalzamento del livello medio del mare relativo provocato dalla subsidenza locale.