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Numero totale di località con presenza di specie aliene nelle associazioni a foraminiferi bentonici di aree marino costiere
Nel Mar Mediterraneo l’aumento della temperatura dell’acqua influenza la composizione delle associazioni a foraminiferi bentonici per l’ingresso di specie ad affinità calda. Amphistegina lobifera è una specie lessepsiana, ad oggi l’unica che soddisfa i criteri per essere considerata una specie aliena invasiva. È un macro-foraminifero a guscio carbonatico che vive in ambiente di scogliera o laguna che sta espandendo il suo areale in funzione dell’aumento della temperatura dell’acqua.
L’ingresso di A. lobifera con carattere invasivo comporta una diminuzione della diversità specifica ed eterogeneità delle associazioni native. Inoltre, i gusci degli individui morti vanno a costituire sabbie biogeniche alterando la natura del sedimento originario e i tassi di sedimentazione. D’altra parte, queste sabbie carbonatiche vanno a costituire nuovi habitat e contribuiscono ad un maggior sequestro di CO2.
Amphistegina lobifera è fortemente condizionata dalla temperatura perché ha il suo optimum intorno a 25 °C e la sua presenza è delimitata dell’isoterma invernale di 13.7 °C. Quindi, la specie si espande nelle aree in cui esiste un habitat idoneo e si verificano queste condizioni di temperatura.
Foto: Collezione Smithsonian Museum of Natural Hystory
L’espansione geografica di specie aliene è descritta dall’indicatore TASS (Total Alien Species Sites), ovvero il numero totale di siti con presenza per anno, estrapolati da pubblicazioni scientifiche referate (Fig. 1).
L’indicatore ha lo scopo di descrivere l’ampiezza della distribuzione geografica delle specie aliene che entrano nelle associazioni native costiere a foraminiferi bentonici, espandendo il loro areale, non in termini di superficie ma di numero di siti. L’andamento dell’indicatore descrive la velocità di espansione di queste specie e, indirettamente, dell’aumento della temperatura dell’acqua in prossimità del fondale in ambiente costiero.
Espandi tabella
ANNO | N. località con specie aliene per anno | TASS (Total Alien Species Sites) |
2007 | 1 | 1 |
2008 | 1 | |
2009 | 1 | |
2010 | 1 | |
2011 | 1 | |
2012 | 1 | |
2013 | 1 | |
2014 | 2 | 3 |
2015 | 3 | |
2016 | 6 | 9 |
2017 | 9 | |
2018 | 9 | |
2019 | 6 | 15 |
2020 | 2 | 17 |
2021 | 1 | 18 |
2022 | 1 | 19 |
2023 | 12 | 31 |
2024 | 2 | 33 |
L’andamento dell’indicatore TASS mostra un incremento del numero di siti (Fig. 1) che corrisponde ad una espansione dell’areale di A. lobifera verso ovest, ma anche verso latitudini più elevate (Fig. 2), in corrispondenza dell’aumento della temperatura dell’acqua marina in prossimità del fondale, in acque basse. L’incremento di tipo esponenziale indica che l’espansione sta procedendo con sempre maggior velocità nel tempo, soprattutto a partire dal 2018, da quando si è registrato ogni anno un incremento dell’indicatore ≥ 1.
Gli studi sulla distribuzione delle associazioni a foraminiferi bentonici lungo le coste italiane e dei paesi direttamente prospicienti sono frequenti e diffusi a livello geografico. A partire dal 2007, è stata riscontrata la presenza di una specie aliena di foraminifero, A. lobifera, prima sulle coste maltesi e poi, nel 2014, a Lampedusa. Da allora le segnalazioni sono state più frequenti nel tempo e il numero di località con presenza di A. lobifera è aumentato fino a 33 nel 2024, indicando una rapida espansione geografica come effetto diretto del riscaldamento del Mediterraneo.
- Fonte e accessibilità dei dati di base: I dati sono estrapolati dagli articoli scientifici caricati in una banca dati ISPRA, che è accessibile su richiesta. Per l’aggiornamento della banca dati, vengono consultati anche siti sulle specie aliene:
- AquaNIS (http://www.corpi.ku.lt/databases/index.php/aquanis);
- EASIN – European Alien Species Information Network (https://easin.jrc.ec.europa.eu/easin) (Fig. 2);
- World Register of Introduced Marine Species (https://www.marinespecies.org/introduced/).
- Unità di misura: Il valore dell’indice TASS è un numero puro. L’unità statistica rappresenta il numero totale di siti con presenza di specie aliene per anno.
- Copertura spaziale: Nazionale
- Copertura temporale: 2007 – 2024
- Periodicità di aggiornamento: Annuale
L’indicatore TASS viene calcolato come numero cumulato di siti con presenza di specie aliene per anno estrapolate da ogni singola pubblicazione scientifica.
La prima segnalazione di A. lobifera in Mediterraneo, sulla costa israeliana, è del 1960, mentre negli anni successivi è stata rinvenuta in settori più occidentali fino, negli ultimi anni, alle isole Egadi. In futuro, è prevedibile una sua ulteriore espansione verso ovest e verso nord, in relazione all’aumento della temperatura dell’acqua. La colonizzazione di tipo invasivo da parte di questa specie, che riguarda habitat costieri come il coralligeno e le praterie di Posidonia, determinerà una riduzione della diversità delle associazioni a foraminiferi in areali sempre più estesi, in relazione all’aumento della temperatura. Inoltre, la grande quantità di gusci andrà a costituire delle sabbie organogene, modificando le caratteristiche mineralogiche e tessiturali dei sedimenti originari. Le conseguenze di questo fenomeno non sono prevedibili, ma la perdita di biodiversità alla base della catena trofica può avere ripercussioni sul funzionamento degli ecosistemi, così come l’alterazione delle caratteristiche del fondale potrà avere conseguenze su tipologia e distribuzione degli habitat.