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Gradi giorno di raffrescamento – Indicatore proxy (Emilia-Romagna)
Le variazioni di temperatura interannuali determinano direttamente un minor o un maggior utilizzo delle risorse energetiche, con particolare riferimento al settore residenziale. In questo settore, le modifiche ai consumi sono legate in gran parte alle necessità dei cittadini di raffrescare o riscaldare le proprie abitazioni.
Se consideriamo le necessità del settore residenziale e in parte quelle del terziario, le modifiche dei consumi energetici dipendono strettamente dalla necessità dell’utenza di raggiungere un livello di comfort all’interno degli edifici, in particolar modo nelle abitazioni. Impatto positivo: una minor richiesta di energia termica per il riscaldamento domestico nel periodo invernale, contrazione dei consumi; Impatto negativo: maggiore richiesta di raffrescamento nei mesi estivi, incremento dei consumi elettrici.
L’andamento delle temperature, giornaliere, mensili e stagionali, influenza talvolta sensibilmente il consumo delle risorse energetiche, per la necessità dell’utenza di raffrescare o riscaldare i propri edifici.
![](http://climadat.isprambiente.it/wp-content/uploads/2021/08/42-Picture.jpg)
Foto: DongGeun Lee (Unsplash)
L’indicatore è un indicatore climatico, che rappresenta bene una proxy (variabile che sostituisce un parametro non disponibile ma ad essa correlato) dei consumi elettrici per il raffrescamento degli edifici nel periodo estivo.
Scopo principale dell’indicatore è quello di rappresentare la variazione annuale dei gradi giorno da raffrescamento nel periodo estivo. I gradi giorno di raffrescamento sono un parametro utile a descrivere il trend in atto e futuro di aumento della T media nel periodo estivo e il verificarsi delle ondate di calore.
I gradi giorno di raffrescamento in tutto il territorio dell’Emilia-Romagna hanno sperimentato un aumento dal 1961, più evidente dagli anni ’90, soprattutto in pianura (in maniera analoga in ambito urbano e rurale) e in collina. I trend sono tutti statisticamente significativi (p<0,01), con trend di circa 36, 38, 30, 13 GG /10anni rispettivamente in ambito urbano e rurale di pianura, collinare e montano (Figura 1).
Sul capoluogo sono evidenti gli aumenti prospettati per i trentenni futuri, soprattutto per lo scenario RCP8.5 a fine secolo, con incrementi fino a oltre il 170% (Figura 1).
Le mappe dei gradi giorno attuali (Figura 2) evidenziano come il raffrescamento nel clima passato si rendeva necessario quasi esclusivamente nella zona di pianura, mentre per i trentenni futuri interesserà anche le zone a quota più alta, fino anche alla montagna negli scenari più estremi e a fine secolo. Gli incrementi maggiori si verificheranno comunque nelle zone di pianura.
Contatti:
Gabriele Antolini, Rodica Tomozeiu, Antonio Volta – ARPAE Emilia-Romagna
L’indicatore, nell’ultimo sessantennio (1961-2023), mostra un incremento significativo su tutto il territorio regionale, più accentuato nella pianura, a indicare un maggior fabbisogno energetico per il raffrescamento degli edifici. Per i trentenni futuri (2036-2075 e 2071-2100) si conferma la tendenza positiva, in particolare per gli scenari a più alte emissioni e per fine secolo. Anche a livello spaziale, le tendenze future confermano un maggior incremento per le zone di pianura.
- Fonte e accessibilità dei dati di base: Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale e altri dataset di temperatura. Arpa Piemonte – Piano Energetico Ambientale Regionale
- Unità di misura: Gradi giorno GG
- Copertura spaziale: Territorio regionale
- Copertura temporale: Per il clima osservato: trentennio di riferimento 1976-2005. Per il clima futuro: trentenni 2036-2065 e 2071-2100, per gli scenari emissivi IPCC RCP4.5 e RCP8.5
- Periodicità di aggiornamento: Annuale
I gradi giorno di raffrescamento sono calcolati come somma delle differenze tra la temperatura media giornaliera esterna e la temperatura di comfort climatico (non superiore ai 21°C); la differenza viene conteggiata solo se la temperatura media esterna supera i 24°C. Se Tm > 24°C : Tm – 21°C (definizione JRC) e calcolo con Tm= (Tmax+Tmin)/2
L’impatto è sensibile ai cambiamenti climatici in corso con risvolti sia positivi (diminuzione del fabbisogno) che negativi (aumento del fabbisogno) in considerazione del periodo dell’anno: è ragionevole aspettarsi un aumento del fabbisogno energetico nei mesi estivi, sia per l’aumento delle temperature medie, massime e minime, sia per una maggiore frequenza di eventi di ondate di calore. Allo stesso modo, è prevista una diminuzione del fabbisogno energetico finalizzato al riscaldamento abitativo durante i mesi invernali.