Posidonia Rapid Easy Index – Indice PREI

Caratterizzazione degli impatti dei cambiamenti climatici:

– Riscaldamento delle acque: metabolismo ed insorgenza patologie (impatto diretto e negativo), variazioni della salinità (impatto diretto e negativo), aumento della pressione degli erbivori termofili (impatto indiretto e negativo), aumento macrofite aliene invasive/concorrenti (impatto indiretto e negativo).

– Aumento eventi estremi: impatti negativi diretti (aumento repentino e prolungato della temperatura dovuto ad ondate di calore) e indiretti (impatti meccanici, erosione, aumento della torbidità, dovuti a mareggiate eccezionali).

– Innalzamento del livello del mare: variazione della profondità di penetrazione della radiazione luminosa (impatto diretto e negativo).

– Acidificazione: effetti sugli epibionti (impatti diretti negativi).

– Possibili impatti diretti positivi sulla fotosintesi e sull’accrescimento.

Foto: ISPRA
I fattori climatici sono in grado di determinare impatti diversi sulla Posidonia oceanica, sia sul suo metabolismo e crescita sia esponendola maggiormente a pressioni di tipo ecosistemico (competizione), a modifiche sostanziali della rete trofica e a impatti meccanici per l’effetto di frequenti mareggiate eccezionali. L’indice PREI è in grado di evidenziare, almeno in parte, gli eventuali impatti del cambiamento climatico sulla prateria.
L’indice PREI (Posidonia Rapid Easy Index, Gobert et al., 2009) viene applicato nell’ambito della Direttiva Acque (2000/60/CE) e suo recepimento (D.Lgs. 152/2006, D.M 260/2010), è funzionale alla definizione dello stato ecologico dei corpi idrici marino-costieri. E’ un indice di classificazione di uno degli Elementi di Qualità Biologica (EQB), ossia le Angiosperme. Il PREI comprende i seguenti descrittori: densità della prateria (n° fasci m-2); superficie fogliare fascio (cm2 fascio-1); rapporto tra la biomassa degli epifiti (mg fascio-1) e la biomassa fogliare fascio (mg fascio-1); profondità e tipologia del limite inferiore. Il valore del PREI varia tra 0 ed 1 e corrisponde al Rapporto di Qualità Ecologica (RQE). In funzione del RQE lo stato ecologico può essere classificato da cattivo a scarso, sufficiente, buono o elevato.

Concepito per contribuire a definire la qualità dei corpi idrici marino-costieri, è strutturato sul confronto tra le condizioni di riferimento e quelle osservate di una data prateria. Comprende descrittori sensibili ad un’ampia gamma di fattori di pressione; esso è in grado di integrare nel tempo gli effetti di differenti alterazioni fisiche, chimiche e biologiche dell’ecosistema.

Allo stato attuale, considerata la quantità di dati disponibile,  non è possibile definire un trend.

Tuttavia l’acquisizione regolare di dati connessa ai monitoraggi richiesti dall’implementazione della Direttiva Acque (2000/60/CE) , garantisce la disponibilità di serie di dati pluriennali.

Download dei dati

Contatti:

Sara Dastoli – ISPRA

sara.dastoli@isprambiente.it

Matteo Conti– ISPRA

matteo.conti@isprambiente.it

Luisa Nicoletti – ISPRA

luisa.nicoletti@isprambiente.it

Laura Sinapi – ISPRA  

laura.sinapi@isprambiente.it

L’indicatore è in grado di fornire informazioni  sullo stato di qualità della prateria di Posidonia oceanica (L.) Delile.

La Posidonia oceanica è una specie endemica del mar Mediterraneo e, per ampiezza di distribuzione e abbondanza, è una delle specie più importanti per garantire l’equilibrio ecologico costiero.

Nelle carte dei valori PREI relative ai periodi 2016-2019 e 2019-2022 si può osservare come siano assenti le classi «cattivo» e «scarso», non rappresentate (lo stato «cattivo» corrisponde ad una recente non sopravvivenza di Posidonia oceanica, ovvero, alla sua scomparsa da meno di cinque anni). Va evidenziato inoltre che il valore elevato si ritrova in alcune stazioni della Toscana; in Sicilia e Sardegna tale classe è ben rappresentata, con una forte preponderanza in quest’ultima isola.

  • Fonte e accessibilità dei dati di basehttps://annuario.isprambiente.it 
  • Unità di misura: Adimensionale
  • Copertura spaziale: Nazionale
  • Copertura temporale: 2016-2022
  • Periodicità di aggiornamento: Triennale
Analisi descrittiva
In alcune specie di fanerogame, una maggiore fioritura indotta dalla temperatura e una maggiore produzione di biomassa in risposta all’innalzamento della CO2 possono aumentare la resilienza al riscaldamento (Boudouresque et al., 2024).

Ciononostante, nello scenario peggiore, P. oceanica potrebbe perdere il 75% dell’habitat idoneo alla sua colonizzazione entro il 2050, e sarebbe a rischio di estinzione funzionale entro il 2100 (Chefaoui et al., 2018).