PASTORALP Aumentare la disponibilità foraggera
I principali impatti dovuti ai cambiamenti climatici ipotizzati per i pascoli di alta montagna sono:
(I) anticipazione dell’inizio del periodo vegetativo;
(II) inizio tardivo del periodo vegetativo;
(III) estensione della durata periodo vegetativo;
(IV) aumento della produzione potenziale di biomassa;
(V) diminuzione della quantità di erba;
(VI) qualità nutrizionale e appetibilità inferiori, deterioramento della composizione della vegetazione;
(VII) aumento del rischio di gelate precoci o tardive (a causa della minore durata della copertura nevosa);
(VIII) aumento del rischio di lunghi periodi di siccità estiva e possibili conseguenze sulla disponibilità d’acqua per abbeveramento e irrigazione.
Tutti gli studi indicano una gestione migliore della disponibilità foraggera come efficace strategia di adattamento, soprattutto, in area Alpina si raccomanda un pascolamento razionale degli animali tramite piani pastorali e sfruttamento della risorsa in funzione della produzione foraggera.
Le strategie per raggiungere questo scopo sono le seguenti:
(I) Migliorare l’efficienza del pascolamento con una migliore gestione delle risorse pastorali (adottando ad esempio sistemi con rotazione nella gestione dei pascoli);
(II) Migliorare la qualità dei pascoli attraverso una gestione ottimale delle deiezioni animali e/o l’eliminazione di specie indesiderate e/o pascolamento integrale;
(III) Acquisto di fieno o fornitura di altre fonti foraggio per i periodi di bassa produzione;
(IV) Conservazione delle risorse foraggere aumentando lo sfalcio dei prati di fondovalle;
(V) Utilizzazione pastorale di aree agricole non produttive e/o marginali da destinare al pascolamento, ad esempio mediante interventi di agroforestry (utilizzando con gli animali anche tipologie di boschi o arbusteti vocati al pascolamento e aree con vegetazione erbacea grossolana solitamente poco utilizzate);
(VI) Utilizzazione pastorale di alberi da foraggio;
(VII) Recupero dei pascoli di media montagna, tradizionalmente utilizzati in primavera e autunno;
(VIII) Aumentare la capacità di produzione dei pascoli creando o mantenendo sistemi di irrigazione e fertirrigazione.
Settore | Agricoltura e produzione alimentare Suolo |
Impatto su cui agisce l’azione settoriale | Variazione della produttività agricola Riduzione della qualità del suolo |
Tipologia di azione | Grey |
Parole chiave | Pascolamento, foraggio, gestione, agroforestry |
Ambito di applicazione | Parco Nazionale |
Localizzazione | Valle d’Aosta, Piemonte, Parc des Ecrins |
Data di avvio | 01/10/2017 |
Data di fine | 30/03/2023 |
Mantenimento di sistemi tradizionali e sostenibili sul territorio, conservazione di ecosistemi pascolivi e della biodiversità di alta montagna.
Positivo ai fini del raggiungimento degli obiettivi.
In base alla misura, tramite investimenti, gestione della mandria/gregge e organizzazione aziendale, piani pastorali.
Supporto tecnico e competenza degli allevatori/pastori, finanziamento degli interventi, trovare ulteriori pascoli e superfici sfalciabili disponibili, vincoli normativi (ad es. il pascolamento in bosco non è sempre permesso), flessibilità e scorte di foraggio in azienda, rischio di sovra-pascolamento, disponibilità idrica.
Pratica trasferibile su altri contesti alpini anche al di fuori di aree protette. Nell’ambito del progetto sono previsti dei seminari in cui si presentano le strategie.
- Agenzia Regionale Protezione Ambiente – Valle d’Aosta (ARPA VDA)
- National Center for Scientific Research (CNRS)
- Institut Agricole Régional (IAR)
- Institut national de recherche pour l’agriculture, l’alimentation et l’environnement (INRAE)
- Parc National des Ecrins (PNE)
- Ente Parco Nazionale Gran Paradiso (PNGP)
Promotore: Parc National des Ecrins, Parco Nazionale Gran Paradiso
Referente: Camilla Dibari
- E-mail: camilla.dibari@unifi.it
Sito Web: https://www.pastoralp.eu
https://www.pastoralp.eu/strumenti/#piattaforma_adattamento_it