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Glossario
Adattamento
Il processo di adeguamento al clima attuale o atteso e ai suoi effetti. Nei sistemi umani, l’adattamento cerca di limitare o evitare danni e/o sfruttare le opportunità favorevoli. In alcuni sistemi naturali, l’intervento umano può facilitare l’adattamento al clima previsto e ai suoi effetti (IPCC 2014c).
• Adattamento incrementale, azioni di adattamento per le quali l’obiettivo principale è quello di mantenere l’essenza e l’integrità di un sistema o di un processo ad una determinata scala;
• Adattamento trasformazionale, adattamento che cambia gli attributi fondamentali di un sistema in risposta al clima e ai suoi effetti.
Si possono distinguere inoltre:
• Adattamento preventivo, adattamento che avviene prima che si osservino gli impatti dei cambiamenti climatici, definito anche come adattamento proattivo;
• Adattamento autonomo, adattamento che non costituisce una risposta cosciente agli stimoli climatici, ma è attivato da cambiamenti ecologici nei sistemi naturali e da cambiamenti del mercato o del benessere nei sistemi umani, definito anche come adattamento spontaneo;
• Adattamento pianificato, adattamento che è il risultato di una deliberata decisione politica, basato sulla consapevolezza che le condizioni sono cambiate o stanno per cambiare e che è necessario agire per tornare a mantenere o raggiungere uno stato desiderato.
Area climatica omogenea
Sono definite aree climatiche omogenee le zone che derivano dalla sovrapposizione delle macroregioni climatiche omogenee con i cluster delle anomalie climatiche. Tale sovrapposizione permette la definizione di aree con uguale condizione climatica attuale e stessa proiezione climatica di anomalia futura, che sono appunto le aree climatiche omogenee
Biodiversità
La variabilità tra organismi viventi di ecosistemi terrestri, marini e altro. La biodiversità include la variabilità a livello genetico, di specie e di ecosistema.
Cambiamento climatico
Un cambiamento nello stato del clima che persiste per un periodo esteso, tipicamente decenni o più a lungo, e che può essere rilevato (ad esempio usando test statistici) da cambiamenti nella media e/o nella variabilità delle sue proprietà. I cambiamenti climatici possono avere origine da processi naturali interni o da forzanti esterne, quali modulazioni dei cicli solari, eruzioni vulcaniche e cambiamenti antropogenici persistenti della composizione dell’atmosfera o di uso del suolo. L’UNFCCC (United Nations Framework Convention on Climate Change) definisce il cambiamento climatico come un cambiamento del clima attribuibile direttamente o indirettamente all’attività umana, che altera la composizione dell’atmosfera globale e che si aggiunge alla variabilità naturale del clima osservata in periodi di tempo comparabili. L’UNFCCC fa quindi una distinzione tra i cambiamenti climatici imputabili alle attività umane che alterano la composizione dell’atmosfera e la variabilità del clima attribuibile a cause naturali (IPCC).
Capacità di adattamento (agli impatti dei cambiamenti climatici)
La capacità dei sistemi, delle istituzioni, degli esseri umani e degli altri organismi di adattarsi a potenziali danni, per sfruttare le opportunità, o per rispondere alle conseguenze (IPCC).
Costi d’adattamento
I costi di progettazione, preparazione, incentivazione e attuazione delle misure di adattamento, compresi i costi di transizione (IPCC).
Disastro
Gravi alterazioni del normale funzionamento di una comunità o di una società per effetto di eventi fisici rischiosi che agiscono su condizioni sociali vulnerabili, portando a conseguenze sfavorevoli e diffuse su risorse umane, materiali, economiche o ambientali, che richiedono una risposta d’emergenza immediata per soddisfare bisogni umani essenziali e che potrebbero richiedere di supporto esterno per la ripresa (IPCC).
Effetto serra
Fenomeno che si produce allorché un certo mezzo (per es., il vetro con cui sono fatti i tetti delle serre) risulta trasparente alle componenti di breve lunghezza d’onda dello spettro della radiazione solare (per es., alla parte ultravioletta e visibile) ma è opaco rispetto a radiazioni di maggiore lunghezza d’onda come la radiazione infrarossa: un mezzo con queste caratteristiche trattiene la radiazione infrarossa emessa dai corpi riscaldati in seguito all’assorbimento della radiazione di minore lunghezza d’onda con un conseguente aumento della temperatura sottostante.
Effetto serra naturale
Circa il 33% della energia solare incidente è riflesso verso lo spazio dall’atmosfera terrestre, il 24% è assorbito dall’atmosfera e il restante 43% è assorbito dalla superficie terrestre. La superficie terrestre perde energia soprattutto emettendo verso l’atmosfera una radiazione compresa in un intervallo spettrale spostato verso l’infrarosso. I componenti dell’atmosfera sono abbastanza trasparenti alle radiazioni nella banda del visibile (quindi alla radiazione solare incidente), mentre presentano bande di forte assorbimento sull’infrarosso, ovvero nel campo caratteristico dell’emissione terrestre. Perciò, la maggior parte dell’emissione della superficie terrestre è assorbita dall’atmosfera, che emette a sua volta sia verso lo spazio esterno sia verso la superficie terrestre; questa, dovendo emettere una quantità di energia superiore a quella effettivamente ricevuta dalla radiazione solare incidente, assume una temperatura superiore a quella corrispondente a un’assenza di scambi energetici fra superficie terrestre e atmosfera. Pertanto, nel sistema climatico terrestre si stabilisce un vero e proprio effetto serra in virtù del quale la temperatura superficiale della Terra, che dovrebbe essere di −18 °C in assenza di atmosfera, è attualmente (e favorevolmente) di circa +15 °C.
Effetto serra antropico
L’aumento di concentrazione di CO2 e degli altri gas ad effetto serra (anidride carbonica, metano, ossido nitroso, ozono e clorofluorocarburi) in atmosfera, causato da attività antropiche (produzioni industriali, trasporti, riscaldamento, agricoltura e allevamento) che richiedono l’ossidazione di sostanze contenenti carbonio, accentuano l’effetto serra naturale e provocano l’effetto serra antropico.
Esposizione
La presenza di persone, specie o ecosistemi, funzioni ambientali, servizi, risorse, infrastrutture, funzioni economiche, sociali, beni culturali in luoghi che potrebbero essere influenzati negativamente (IPCC).
Evento meteorologico estremo
È un evento il cui verificarsi in un determinato luogo o periodo dell’anno è raro. Le definizioni della parola raro variano, ma un evento meteorologico estremo viene normalmente definito così de è uguale o maggiore al decimo o novantesimo percentile di una funzione di densità della probabilità stimata sulla base delle osservazioni. Le caratteristiche quindi di un estremo meteorologico possono variare da un luogo all’altro in senso assoluto. Quando un andamento meteorologico estremo persiste per un certo periodo di tempo, come per esempio una stagione, può essere classificato come evento climatico estremo, specialmente se produce una media o un totale che è esso stesso estremo (per esempio, siccità o intense precipitazioni nel corso di una stagione) (IPCC).
Forzante radiativo
È una variazione del flusso di energia causato da un driver, ed è calcolato nella tropopausa o negli strati più alti dell’atmosfera. Viene espresso in Wm-2. Nel quindi rapporto IPCC, nei calcoli dei forzanti radiativi da miscele di gas serra e aerosol, le variabili fisiche, fatta eccezione per oceano e ghiaccio marino, possono rispondere alle perturbazioni con aggiustamenti rapidi. Il forzante risultante è denominato Forzante Radiativo Effettivo (ERF – Effective Radiative Forcing). Questo cambiamento riflette i progressi scientifici raggiunti dai precedenti rapporti e risulta in una migliore indicazione di un’eventuale risposta della temperatura a questi driver. Per tutti i driver diversi dal mix di gas serra e dagli aerosol, gli aggiustamenti rapidi sono meno ben caratterizzati e si presume siano piccoli, per cui viene utilizzato un RF tradizionale (IPCC).
Gestione del rischio di disastri
È una variazione del flusso di energia causato da un driver, ed è calcolato nella tropopausa o negli strati più alti dell’atmosfera. Viene espresso in Wm-2. Nel quindi rapporto IPCC, nei calcoli dei forzanti radiativi da miscele di gas serra e aerosol, le variabili fisiche, fatta eccezione per oceano e ghiaccio marino, possono rispondere alle perturbazioni con aggiustamenti rapidi. Il forzante risultante è denominato Forzante Radiativo Effettivo (ERF – Effective Radiative Forcing). Questo cambiamento riflette i progressi scientifici raggiunti dai precedenti rapporti e risulta in una migliore indicazione di un’eventuale risposta della temperatura a questi driver. Per tutti i driver diversi dal mix di gas serra e dagli aerosol, gli aggiustamenti rapidi sono meno ben caratterizzati e si presume siano piccoli, per cui viene utilizzato un RF tradizionale (IPCC).
Governance climatica
Meccanismi e misure rilevanti finalizzati a indirizzare i sistemi sociali verso la prevenzione, la mitigazione o l’adattamento ai rischi posti dai cambiamenti climatici (IPCC).
Hot spot
Un’area geografica caratterizzata da alta vulnerabilità ed esposizione ai cambiamenti climatici (IPCC).
Impatti dei cambiamenti climatici
Effetti sui sistemi naturali e umani (es. effetti sulla vita, la salute, gli ecosistemi, l’economia, la società, i servizi, le infrastrutture, etc) causati da eventi meteorologici e climatici estremi e dai cambiamenti climatici. Gli impatti sono dovuti all’interazione dei cambiamenti climatici o di eventi climatici pericolosi che si verificano entro un periodo di tempo specifico e la vulnerabilità di una società o un sistema esposti ai cambiamenti climatici. Gli impatti sono anche indicati come conseguenze e risultati di questi effetti. Gli impatti dei cambiamenti climatici sui sistemi geofisici, incluse le alluvioni, le siccità e l’innalzamento del livello del mare, sono un sottoinsieme di impatti denominati impatti fisici (IPCC).
Indicatori d’impatto
Indicatori che hanno l’obiettivo di descrivere gli impatti che le variazioni climatiche producono sulle funzioni ecologiche, sociali ed economiche nonché sulla salute umana ed animale (EEA).
Incertezza
Uno stato di conoscenza incompleto dovuto a carenza di informazione o al disaccordo su ciò che è conosciuto o conoscibile. Può avere molte fonti, da errori quantificabili nei dati a concetti o terminologia definiti in modo ambiguo, o a proiezioni ipotetiche del comportamento umano. L’incertezza può quindi essere rappresentata da misure quantitative (ad esempio, una funzione di densità di probabilità un intervallo) o da dichiarazioni qualitative (ad esempio, che riflettono il giudizio di un gruppo di esperti.) (IPCC).
Isola di calore urbano
L’isola di calore è il fenomeno che determina un microclima più caldo all’interno delle aree urbane cittadine, rispetto alle circostanti zone periferiche e rurali
Macrocategoria
La classificazione delle azioni di adattamento in base alla macrocategoria consiste, nel database delle azioni di adattamento, nel raggruppamento secondo la tipologia progettuale delle azioni stesse.
Macroregione climatica omogenea
Macroregioni climaticamente omogenee, individuate per il clima di riferimento 1981-2010, tramite analisi di indicatori climatici selezionati (proxy dei principali impatti meteo-indotti su ambiente naturale, ambiente costruito, patrimonio culturale, sfera sociale ed economica al fine di caratterizzare il clima di riferimento del territorio nazionale), calcolati con i dati climatici E-OBS e raggruppati in cluster.
Misure green
Azioni con una componente di materialità e di intervento strutturale che si differenziano dalle misure grey poiché propongono soluzioni finalizzate all’utilizzo o alla gestione sostenibile di servizi naturali, inclusi quelli ecosistemici, al fine di ridurre gli impatti dei cambiamenti climatici (PNACC).
Misure grey
Azioni relative al miglioramento e adeguamento al cambiamento climatico di impianti e infrastrutture, che possono a loro volta essere suddivise in azioni su impianti, materiali e tecnologie, o su infrastrutture o reti (PNACC)
Misure soft
Azioni che non richiedono interventi strutturali e materiali diretti ma che sono comunque propedeutiche alla realizzazione di questi ultimi, contribuendo alla creazione di capacità di adattamento attraverso una maggiore conoscenza o lo sviluppo di un contesto organizzativo, istituzionale e legislativo favorevole (PNACC).
Mitigazione
Mitigazione (dei cambiamenti climatici): Qualsiasi intervento umano che riduca le fonti (sources) di rilascio, o rafforzi e potenzi le fonti di assorbimento (sinks) dei gas serra. (IPCC)
Modello climatico
Rappresentazione numerica del sistema climatico basato sulle proprietà fisiche, chimiche e biologiche delle sue componenti, delle loro interazioni e dei processi di feedback, tenendo conto di alcune delle sue proprietà note. Il sistema climatico può essere rappresentato da modelli di diversa complessità; ossia per ciascuna componente o combinazione di componenti, possono essere identificati lo spettro o la gerarchia di modelli, che differiscono in aspetti come il numero di dimensioni spaziali, la misura in cui sono rappresentati esplicitamente i processi fisici, chimici o biologici, o il livello delle parametrizzazioni empiriche. I modelli di circolazione generale accoppiati atmosfera-oceano (AOGCM) forniscono una rappresentazione del sistema climatico che è vicino allo spettro attualmente disponibile. C’è un’evoluzione verso modelli più complessi con chimica interattiva e biologia. I modelli climatici vengono applicati come strumenti di ricerca per studiare e simulare il clima e per scopi operativi, incluse le previsioni mensili, stagionali e climatiche inter annuali.
Pericolosità
Il potenziale verificarsi di un evento fisico naturale o antropico o di un impatto fisico che può causare la perdita della vita, lesioni, o impatti sulla salute, così come danni e perdite a proprietà, infrastrutture, mezzi di sussistenza, fornitura di servizi, ecosistemi e risorse ambientali (IPCC).
Previsioni climatiche
Una previsione climatica è il risultato del tentativo di realizzare (a partire da un determinato stato del sistema climatico) una stima dell’effettiva evoluzione del clima nel futuro, per esempio su scale temporali stagionali, interannuali o decennali. Dal momento che l’evoluzione futura del sistema climatico può essere altamente sensibile alle condizioni iniziali, tali previsioni sono di solito di natura probabilistica (IPCC).
Proiezioni climatiche
Una proiezione climatica è la risposta simulata del sistema climatico ad uno scenario di future emissioni o di concentrazioni di gas serra e aerosol, generalmente ricavata utilizzando i modelli climatici. Le proiezioni climatiche sono diverse dalle previsioni climatiche per la loro dipendenza dallo scenario di emissione/concentrazione/forzante radiativo utilizzato, a sua volta basato sulle ipotesi riguardanti, per esempio, i futuri sviluppi socio-economici e tecnologici che potrebbero essere realizzati o no (IPCC).
Representative Concentration Pathways (RCPs)
Scenari che includono serie temporali di emissioni e concentrazioni della suite completa di gas e aerosol a effetto serra, aerosol e gas chimicamente attivi, così come l’uso e la copertura del suolo. La parola Representative significa che ogni RCP fornisce solo uno dei tanti possibili scenari di uno specifico forzante radiativo. Il termine Pathways sottolinea che non è importante solo il livello di concentrazione a lungo termine ma anche la traiettoria seguita per arrivare a quel risultato. Gli RCPs generalmente si riferiscono alla porzione della traiettoria di concentrazione che si sviluppa fino al 2100, per la quale i Modelli di Valutazione Integrata (Integrated Assessment Models) forniscono i corrispondenti scenari di emissione. Quattro RCPs sono prodotti dai Modelli di Valutazione Integrata e usati nelle proiezioni del quinto rapporto IPCC:
• RCP2.6: un percorso dove il forzante radiativo raggiunge l’apice approssimativamente a 3 W m-2 prima del 2100 e poi si riduce;
• RCP4.5 e RCP6.0: due percorsi intermedi di stabilizzazione in cui i forzanti radiativi sono stabilizzati a circa 4,5 W m-2 e 6.0 W m-2 rispettivamente;
• RCP8.5: un percorso alto in cui si raggiunge un forzante radiativo superiore a 8,5 W m-2 entro il 2100 che continua a salire anche successivamente (IPCC).