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Temperatura superficiale del mare

Nel sistema aria-acqua, la variazione della temperatura superficiale del mare è una diretta conseguenza delle variazioni climatiche. Il cambiamento globale impatta sull’ambiente marino con aumento delle temperature superficiali e stratificazione più marcata e profonda delle masse d’acqua con mortalità massive di organismi bentonici, possibile riduzione della connessione fra ambienti profondi e costieri e alterazione di: cicli biogeochimici associati a cambiamenti nel metabolismo microbico; distribuzione/impatti di contaminanti; fenologia di specie animali e vegetali (aumento vulnerabilità e tassi di estinzione); reti trofiche (modifiche processi di produzione/consumo); struttura e distribuzione di comunità planctoniche e bentoniche.

Foto: Denis Guiatti (ARPA FVG)

Si segnala inoltre la crescita della componente microbica con aumento dei fenomeni epidemiologici e condizioni favorevoli all’ingresso di specie non indigene.

Le alterazioni delle componenti climatiche generano variazioni dirette della temperatura superficiale del mare che in presenza di particolari condizioni possono risultare attenuate o ritardate.

L’indicatore è la temperatura superficiale dell’acqua di mare (espressa in °C). L’elaborazione effettuata evidenzia i valori medi annuali e il trend di variazione annuo dell’indicatore. Tale indicatore ha lo scopo di valutare l’alterazione delle caratteristiche e dei processi chimico-fisici in termini di scambi calore.

Le medie annue della temperatura superficiale del mare ottenute dalla misurazione mensile mediante sonda multiparametrica in tutti i corpi idrici della Regione Friuli Venezia Giulia evidenziano un incremento del parametro (Fig. 1). Tuttavia, in base all’analisi effettuata mediante l’applicazione del Mann-Kendall test (s=46, p=0,087) il trend non risulta significativo. I risultati confermano il fenomeno di un riscaldamento complessivo dell’acqua già evidenziato nella lunga serie storica (1899-2015) relativa al Golfo di Trieste dove è stato stimato un aumento di temperatura pari a 1,1 ± 0,3 °C per secolo (1,3 ± 0,5 dal 1945 al 2015).

Contatti:

Alessandro Acquavita – ARPA FVG                                                                                                                                                                      alessandro.acquavita@arpa.fvg.it 

In base all’elaborazione effettuata, nel periodo 1999-2020 la temperatura superficiale del mare nel Golfo di Trieste evidenzia un trend positivo ma non statisticamente significativo.

  • Fonte e accessibilità dei dati di base: I dati sono di proprietà di ARPA FVG e in parte sono stati pubblicati. I dati non pubblicati possono essere richiesti direttamente ad ARPA  FVG – S.O.C. Stato dell’Ambiente – Qualità Acque Marine e di Transizione.
  • Unità di misura: Gradi centigradi (°C)
  • Copertura spaziale: Regionale
  • Copertura temporale: 1999-2020
  • Periodicità di aggiornamento: L’indicatore può essere aggiornato con cadenza mensile, trimestrale, semestrale o annuale.

I dati di temperatura provengono dalle misure effettuate con sonda multiparametrica lungo la colonna d’acqua, a partire dalla superficie sino al fondo. In questo contesto sono stati considerati i dati di temperatura superficiali raccolti in 5 siti del Golfo di Trieste dal 1999 al 2020.

I dati sono stati mediati per ogni serie di campionamento ad intera scala di bacino (comprendono tutti i siti). Il trend positivo o negativo e la sua significatività sono stati calcolati applicando il Mann-Kendall trend test.

Si ipotizza un innalzamento della temperatura superficiale del mare, in termini di differenza fra il trentennio 2021-2050 rispetto al valore medio del trentennio 1981-2010, compreso fra 1 e 2 °C che potrà determinare un impatto ad esempio sui “servizi ecosistemici di supporto” e sui servizi di “fornitura”. L’aumento di temperatura degli strati superficiali dell’oceano determinerebbe un aumento della differenza termica rispetto agli strati maggiormente profondi e quindi una maggiore stratificazione verticale. In un contesto costiero l’aumentata stratificazione, congiuntamente ai processi eutrofici, comporterebbe una ridotta ventilazione e, di conseguenza, il possibile instaurarsi di condizioni di anossia.