Mortalità estiva per ondate di caldo

L’impatto delle ondate di calore sulla mortalità estiva è una conseguenza diretta di alcuni fattori climatici che concorrono con altri determinanti descritti sopra che però possono, a loro volta, essere negativamente influenzati dal clima. L’impatto è quindi sia diretto sia indiretto. L’impatto del cambiamento climatico, con l’incremento della frequenza e del numero di giorni estivi in ondata di caldo, è negativo per la salute con un effetto diretto sulla mortalità delle persone più fragili, comportandone un incremento, o una maggiore concentrazione, nei giorni caratterizzati da ondata di calore o in quelli immediatamente successivi.

Diversi studi scientifici mostrano che la relazione di causa-effetto è elevata anche utilizzando diverse definizioni di ondata di calore e individuano le ondate di caldo come il rischio naturale connesso al cambiamento climatico più pericoloso in termini di effetti sulla salute.

Foto: TorinoToday

L’indicatore proposto si prefigge di costruire la serie storica degli eccessi di mortalità giornaliera intesi come differenza tra decessi osservati e attesi, cumulati durante il periodo estivo (15 maggio – 30 settembre). La distribuzione è, quindi stratificata per età, genere e luogo, comune di decesso (in casa, in istituto di cura, in altro luogo), dove la numerosità lo consente. La distribuzione della mortalità giornaliera viene confrontata con la serie temporale dei giorni in ondata di caldo al fine di valutare l’effetto connesso alle condizioni climatiche. Inoltre, la distribuzione nel periodo estivo viene confrontata con la distribuzione degli eccessi di mortalità giornalieri dal primo gennaio dell’anno solare in corso, per evidenziare possibili effetti di harvesting (ovvero quando una causa climatica o non climatica abbia anticipato la mortalità osservata rispetto all’atteso). Monitorare l’andamento della mortalità definito su dimensioni spaziali in relazione alle ondate di calore.

Si osserva un aumento del numero di giorni con alto HSI e aumento della mortalità osservata rispetto all’atteso (Fig. 1). Considerando il periodo estivo di ogni anno solare, in media l’eccesso cumulativo dei decessi osservati rispetto agli attesi segue il trend del numero di giorni in cui è presente l’ondata di calore. Con il cambiamento climatico, in attesa di un aumento del numero di giorni interessati da elevate temperature e di fenomeni associati a temperature estreme, ne consegue un numero maggiore di giorni interessati da ondata di calore e un altrettanto intensificato impatto sanitario, in termini di mortalità.

Contatti: 

Cristiana Ivaldi – ARPA Piemonte
c.ivaldi@arpa.piemonte.it

Cecilia Scarinzi – ARPA Piemonte
c.scarinzi@arpa.piemonte.it

 

Il numero di giorni estivi in ondata di caldo è in aumento, pur con una variabilità inter-annuale. L’eccesso di mortalità delle persone più fragili durante le ondate di caldo è importante. L’eccesso di mortalità cumulativo delle persone con età superiore ai 65 anni nel periodo estivo è legata alle condizioni di caldo dell’estate, in particolare al numero di giorni in ondata di caldo. L’invecchiamento della popolazione e l’incremento dei giorni estivi in ondata di caldo, rischia di rendere più gravoso questo impatto.

  • Fonte e accessibilità dei dati di base: Dati dei servizi cimiteriali dell’anno in corso e storici, forniti giornalmente dai comuni; i dati meteorologici per il calcolo dell’indice HSI derivano dalle stazioni urbane di Arpa Piemonte.
  • Unità di misura: Scarto tra decessi osservati e attesi per die “cumulato” sulla stagione (valore assoluto e percentuale)
  • Copertura spaziale: Comunale
  • Copertura temporale: 2004-2020
  • Periodicità di aggiornamento: Annuale

Il calcolo dell’indicatore si basa sulla differenza tra i decessi attesi e quelli osservati giorno per giorno, cumulati sul periodo maggio-settembre, in modo da ottenere un valore annuale. Il calcolo degli attesi viene effettuato partendo da una serie storica di dieci anni di dati, non anomali, di mortalità interpolati per ogni giorno estivo, attraverso una funzione spline corretta per giorno della settimana. Si confronta successivamente la serie storica degli eccessi di mortalità (scarto tra decessi osservati e attesi) con quella del numero di giorni in ondata di calore, in modo da ottenere la correlazione con l’andamento climatico. Per l’indicatore proposto si utilizza l’indice Heat Stress Index che considera come ondata di calore il periodo associato a temperatura percepita, massima e minima, al di sopra del novantesimo percentile della distribuzione dei valori climatologici della decade, condizione climatologica sintetizzata da valori di HSI al minimo pari a 7, per un minimo di 3 giorni consecutivi, e protraendo il periodo per i due giorni successivi, sotto l’ipotesi di effetto sanitario “prolungato” dello stress termico.

Tutti i modelli climatici, globali e regionali, mostrano un incremento delle ondate di caldo nel corso del XXI secolo, evidenziando il sud Europa e l’Area Mediterranea come alcuni degli hot-spot, ovvero una delle aree geografiche dove questi fenomeni saranno più ricorrenti e intensi rispetto alla media globale. L’effetto sulla mortalità estiva e, più in generale, sulla salute saranno tra gli impatti più importanti del cambiamento climatico anche secondo il World Economic Forum. I modelli previsionali ipotizzano un aumento del numero di decessi strettamente connesso all’aumento della lunghezza e dell’intensità delle ondate di calore. L’effetto del riscaldamento globale nel corso del XXI secolo, ancorché vengano applicate misure importanti di riduzione delle emissioni di gas climalteranti, porterà ad un aumento delle ondate di calore, con importanti effetti sanitari quali l’aumento della mortalità estiva: l’invecchiamento della popolazione e l’aumento della concentrazione nelle aree urbanizzate, potrà aggravare il quadro degli effetti attesi.