1. Home
  2. /
  3. Dati e Indicatori
  4. /
  5. Indicatori di impatto dei cambiamenti climatici
  6. /
  7. Indice di variazione della data di migrazione primaverile

Indice di variazione della data di migrazione primaverile

Il riscaldamento globale provoca un anticipo del picco della presenza di insetti in primavera. Per gli uccelli migratori provenienti dall’Africa è fondamentale riuscire ad anticipare la migrazione, in modo da giungere nei quartieri riproduttivi prima rispetto al passato e far coincidere il periodo riproduttivo con quello di maggior abbondanza di risorse trofiche necessarie per allevare la prole. Un mancato anticipo della migrazione si traduce in una bassa resilienza delle popolazioni ai cambiamenti climatici, con effetti negativi sulla loro sopravvivenza.

È stata dimostrata la relazione tra la variazione temporale della data di migrazione e lo stato di conservazione in Europa degli uccelli migratori: le specie che non si adattano al riscaldamento globale anticipando in maniera significativa la data di migrazione versano in un cattivo stato di conservazione.

L’aumento delle temperature primaverili comporta un anticipo nella comparsa degli insetti, con cui gli uccelli nutrono la prole. Per arrivare al nido quando la disponibilità alimentare è al massimo, evitando così conseguenze negative su sopravvivenza e riproduzione, gli uccelli devono anticipare la migrazione.

Foto: Gaia Bazzi (ISPRA)

L’indice è basato sull’analisi della data di passaggio di migratori inanellati presso i primi siti europei di arrivo dall’Africa nell’ambito del Progetto Piccole Isole, coordinato da ISPRA. Lo scopo dell’indicatore è di valutare la resilienza dei piccoli uccelli migratori ai cambiamenti climatici, attraverso l’analisi delle variazioni nella data di migrazione pre-riproduttiva di diverse specie di uccelli, passeriformi e specie affini. La resilienza ai cambiamenti climatici è un fattore che incide in maniera chiara sullo stato di conservazione delle specie di uccelli migratori.

L’analisi per specie mostra un anticipo sostanziale della data di migrazione primaverile per la Balia nera e il Codirosso comune, che quindi sembrano mostrare un certo grado di resilienza al riscaldamento globale. Al contrario, Beccafico, Cannaiola, Usignolo e Torcicollo mostrano un lento o nullo anticipo della data di migrazione primaverile, non rispondendo dunque in maniera adeguata ai cambiamenti ambientali che scaturiscono dall’aumento delle temperature primaverili. Per come è composto ora l’indice, si può affermare che la maggior parte delle specie analizzate non mostra una adeguata risposta agli effetti del riscaldamento globale.

Contatti:

Simona Imperio – ISPRA                                                                                                                                                                                        simona.imperio@isprambiente.it

Jacopo G. Cecere – ISPRA                                                                                                                                                                                      jacopo.cecere@isprambiente.it

 

L’indice si basa sull’analisi della data di migrazione di 223.598 individui appartenenti a 6 specie di uccelli. I dati sono stati raccolti presso 26 siti in un arco temporale di 29 anni (1988-2016) nell’ambito del Progetto Piccole Isole coordinato da ISPRA. Il 66% delle specie mostra un anticipo lento o nullo della data di migrazione primaverile, non mostrando quindi resilienza ai cambiamenti climatici. La Balia nera è la specie che mostra in media l’anticipo più veloce della data di migrazione (1 giorno ogni 3,4 anni), seguita dal Codirosso comune (1 giorno ogni 4,8 anni).

  • Fonte e accessibilità dei dati di base: Banca dati inanellamento uccelli, gestita dalla Sezione Inanellamento Uccelli, Area BIO-AVM di ISPRA.
  • Unità di misura: Giorno/anni
  • Copertura spaziale: Nazionale
  • Copertura temporale: Dal 1988 al 2016
  • Periodicità di aggiornamento: Annuale

L’indice è attualmente calcolato su 5 specie di uccelli: Beccafico, Balia nera, Codirosso comune, Usignolo, Cannaiola e Torcicollo. Per ognuna è stato costruito un modello (GLMM) della data giuliana di cattura, con fattori fissi: Anno; Winter NAO index, indice metereologico che influenza la vegetazione e quindi le risorse trofiche; latitudine; longitudine. Il sito di cattura è stato inserito come fattore random e l’anno anche come random-slope (rimossa se non significativa).

Un lavoro pubblicato nel 2008 sulla rivista scientifica PNAS ha evidenziato che le popolazioni di uccelli che non mostravano un significativo anticipo della data di migrazione primaverile versavano in un cattivo stato di conservazione nel periodo 1990-2000, mentre quelle che avevano risposto meglio al cambiamento climatico, anticipando la fenologia di migrazione, mostravano uno stato di conservazione stabile o in miglioramento nello stesso periodo. In Europa, gli uccelli migratori continuano in generale a presentare un declino di popolazione anche nel più recente periodo, 2001-2012/15. Tali evidenze suggeriscono un continuo impatto dei cambiamenti climatici sulle specie migratrici che, nel prossimo periodo, potrebbe portare ad una drastica diminuzione delle dimensioni di popolazioni e a estinzioni locali, con conseguente contrazione degli areali di nidificazione.