Indice di Runoff

L’impatto dei cambiamenti climatici sul ciclo idrologico può essere diretto in quanto ha effetto sulle precipitazioni, che determinano il volume e la portata nei corsi d’acqua e l’umidità nel suolo, sulla temperatura, sul vento, sulla radiazione solare e sull’umidità relativa, che determinano una modifica dell’evaporazione dagli specchi liquidi e dal terreno e l’evapotraspirazione dalla vegetazione.

L’impatto può essere anche indiretto: la modifica dell’uso del suolo come conseguenza dei cambiamenti climatici ha impatto sulla trasformazione delle precipitazioni in deflusso superficiale; anche opere idrauliche, sistemazioni fluviali, prelievi di risorsa e restituzioni possono determinare una modifica del regime delle portate. 

Foto: ARPACAL – Vibo Valentia, luglio 2006

Tali impatti determinano un aumento delle portate massime e quindi un incremento della pericolosità e del rischio di inondazione, una riduzione dell’infiltrazione e una diminuzione della disponibilità della risorsa idrica.

Sebbene la relazione causa-effetto sia molto complessa, la variazione dell’uso del suolo gioca un ruolo importante nella variazione del ruscellamento; in particolar modo in piccoli bacini e in aree molto urbanizzate e antropizzate le modifiche del ciclo idrologico possono essere conseguenza della combinazione di fattori climatici e di fattori antropici.

L’indicatore valuta il rapporto tra il volume annuo del ruscellamento superficiale, ossia l’aliquota delle precipitazioni che si trasforma direttamente in deflusso, e il volume annuo di precipitazione, ragguagliato al territorio nazionale.

L’indicatore ha lo scopo di fornire una valutazione della quantità di acqua che si trasforma in deflusso superficiale rispetto al totale delle precipitazioni e di valutare il suo trend in relazione ai cambiamenti climatici.

Espandi tabella

Anno Precipitazione totale Runoff Indice di Runoff
mm mm %
1951 1224,6 343,8 28,07
1952 856,5 191,8 22,39
1953 944,2 210,6 22,30
1954 958,7 241,7 25,21
1955 936,3 225,2 24,05
1956 901,6 231,6 25,69
1957 989,0 251,7 25,45
1958 1003,5 269,6 26,87
1959 1160,4 300,6 25,90
1960 1274,0 381,1 29,91
1961 870,4 218,0 25,05
1962 899,5 236,8 26,33
1963 1147,3 309,5 26,98
1964 1025,0 266,4 25,99
1965 962,3 254,0 26,40
1966 1077,8 275,4 25,55
1967 803,8 176,5 21,96
1968 987,5 239,6 24,26
1969 990,0 254,0 25,66
1970 821,2 197,1 24,00
1971 891,3 228,0 25,58
1972 1107,7 304,2 27,46
1973 904,5 232,5 25,70
1974 874,0 215,2 24,62
1975 959,7 223,7 23,31
1976 1176,0 326,9 27,80
1977 947,5 245,8 25,94
1978 1047,7 298,3 28,47
1979 1121,2 318,9 28,44
1980 957,3 279,5 29,20
1981 858,7 194,8 22,69
1982 914,3 223,7 24,47
1983 785,3 177,1 22,55
1984 1052,6 294,7 28,00
1985 800,4 218,1 27,25
1986 891,0 225,5 25,31
1987 915,3 229,8 25,11
1988 805,5 182,5 22,66
1989 772,9 135,4 17,52
1990 833,8 177,4 21,28
1991 872,3 225,9 25,90
1992 919,4 217,8 23,69
1993 867,7 216,9 25,00
1994 849,3 207,1 24,38
1995 893,4 196,0 21,94
1996 1165,5 337,8 28,98
1997 833,5 198,5 23,82
1998 820,7 187,5 22,85
1999 942,0 226,0 23,99
2000 939,3 238,0 25,34
2001 757,7 190,5 25,14
2002 1072,5 243,1 22,67
2003 816,6 202,2 24,76
2004 987,6 267,8 27,12
2005 912,0 229,0 25,11
2006 785,3 172,6 21,98
2007 751,9 144,1 19,16
2008 1051,7 274,2 26,07
2009 1081,8 313,1 28,94
2010 1231,2 365,3 29,67
2011 825,1 207,8 25,18
2012 929,0 223,9 24,10
2013 1138,6 336,7 29,57
2014 1202,5 345,5 28,73
2015 877,5 222,4 25,34
2016 955,2 215,9 22,60
2017 757,5 167,5 22,11
2018 1104,7 294,9 26,70
2019 1079,3 296,1 27,43
2020 910,4 205,6 22,58
2021 890,9 249,8 28,04
2022 719,1 133,2 18,52

La serie storica dell’indicatore presenta un leggero trend decrescente (Fig.1), ma non statisticamente significativo sulla base del test di Mann-Kendall, effettuato con il tool ANÁBASI sviluppato dall’ISPRA. 

Pertanto, allo stato attuale, sebbene il 2022 presenti il secondo valore più basso della serie storica (dopo quello del 1989), non si rileva a scala nazionale una evidente influenza del cambiamento climatico sull’indice di runoffCiò non esclude che possano esserci variazioni significative a livello locale dovute ai cambiamenti climatici e/o all’artificializzazione del suolo.

Contatti:

Giovanni Braca – ISPRA                                                                                                                                                                                          giovanni.braca@isprambiente.it 

La media dell’indice di runoff nell’ultimo trentennio climatologico 1991–2020 (25,0%) risulta di poco inferiore rispetto alla media sia del trentennio 1961–1990 (25,2%) sia del lungo periodo 1951–2022 (25,1%). Nel 2022 il valore di 18,5% dell’indice di runoff rappresenta il secondo valore più basso della serie, dopo il minimo registrato nel 1989. Nel lungo periodo 1951-2022 si rileva un leggero trend decrescente, sebbene non statisticamente significativo. Tuttavia, ciò non può escludere che possano esserci variazioni significative a livello locale dovute ai cambiamenti climatici e/o all’artificializzazione del suolo. 

  • Fonte e accessibilità dei dati di base: Elaborazioni ISPRA su dati pluviometrici e di temperatura raccolti dagli uffici regionali e delle province autonome responsabili del monitoraggio idro-meteorologico e dal soppresso SIMN.
  • Unità di misura: mm
  • Copertura spaziale: Nazionale
  • Copertura temporale: 1951-2022
  • Periodicità di aggiornamento: Annuale

L’indicatore è costruito a partire dalle stime mensili del modello nazionale di bilancio idrologico sviluppato dall’ISPRA, denominato BIGBANG – Bilancio Idrologico Gis BAsed a scala Nazionale su Griglia regolare, versione 7.0. 

BIGBANG valuta il ruscellamento come termine del bilancio idrologico del suolo con il metodo di Thornthwaite e Mather e la precipitazione come interpolazione spaziale di dati puntuali. 

L’indicatore è calcolato a partire dalla valutazione mensile del runoff e della precipitazione su una griglia regolare di risoluzione 1 km che ricopre l’intero territorio nazionale, con aggregazione alla scala annuale. La valutazione dell’indicatore è effettuata considerando l’effetto della variabilità dell’impermeabilizzazione dei suoli. 

Gli scenari futuri delineano per l’Italia una complessiva riduzione del volume delle precipitazioni annue, che dovrebbe quindi riflettersi in una complessiva riduzione del volume di ruscellamento annuo. 

Al contempo, gli stessi scenari futuri delineano anche un aumento dell’intensità delle precipitazioni, che dovrebbe riflettersi in un incremento dell’aliquota delle precipitazioni che si trasforma in ruscellamento e in una riduzione della frazione dell’afflusso che si infiltra. Quest’ultimo effetto potrebbe essere anche dovuto a un incremento del consumo di suolo che comporta una sua parziale o totale impermeabilizzazione. Tale effetto è molto più sentito in piccoli bacini. 

L’impatto complessivo dovrebbe manifestarsi in una riduzione della ricarica degli acquiferi, con conseguente riduzione della disponibilità della risorsa idrica sotterranea, un aumento delle portate nei corsi d’acqua e un aumento dell’erosione del suolo, con conseguente aumento del rischio idraulico (alluvioni) e geologico (frane).