LIFE PRIMES

Il progetto si propone di ridurre i danni causati al territorio e alla popolazione da eventi come piene, alluvioni e mareggiate, dovuti a fenomeni meteorologici intensi sempre più frequenti e previsti in probabile aumento negli scenari climatici futuri. Con “Life Primes” si mira a potenziare i sistemi di allertamento nelle tre regioni partner, attraverso lo sviluppo di procedure e sistemi informativi omogenei e integrati a livello interregionale, la definizione di scenari di rischio e la realizzazione di uno spazio web condiviso con le comunità locali. Nell’ambito del progetto sono state individuate alcune aree pilota nelle tre regioni: si tratta di Imola, Mordano, Lugo , Sant’Agata sul Santerno, Poggio Renatico (località Gallo), Ravenna (località Lido di Savio) in Emilia-Romagna; Senigallia e San Benedetto del Tronto nelle Marche; Scerne di Pineto e Torino di Sangro in Abruzzo. In queste zone sono state realizzate attività di informazione e conoscenza del rischio ed esercitazioni; inoltre sono state sperimentate modalità di partecipazione attiva da parte dei cittadini alle politiche locali di governo del territorio, attraverso la costruzione collettiva dei “piani civici” che saranno integrati nei piani comunali di emergenza. In alcuni comuni delle aree pilota sono state effettuate esercitazioni per testare in particolare i sistemi di allertamento per permettere una rapida diffusione dell’allerta in situazioni di alluvioni lampo e mareggiate, che si sviluppano in tempi rapidissimi.

Settore Dissesto geologico, idrologico e idraulico
Impatto su cui agisce l’azione settoriale Aumento del rischio idraulico
Tipologia di azione Soft
Parole chiave Adattamento ai cambiamenti climatici, Comunicazione, Partecipazione, Pianificazione urbana e territoriale, Piano di Azione Locale, Salvaguardia rischio idrogeologico, Sicurezza
Ambito di applicazione Comuni (più di uno)
Localizzazione Comuni di Imola, Mordano, Lugo , Sant’Agata sul Santerno, Poggio Renatico (località Gallo), Ravenna (località Lido di Savio) in Emilia-Romagna; Senigallia e San Benedetto del Tronto nelle Marche; Scerne di Pineto e Torino di Sangro in Abruzzo
Data di avvio 01/10/2015
Data di fine 31/12/2018

Per favorire il coinvolgimento attivo dei cittadini nello sviluppo dei Piani Civici di Adattamento (CAAP) e aumentare la resilienza rispetto al rischio di alluvioni e mareggiate, è stato avviato un percorso partecipato che ha coinvolto le comunità locali delle aree pilota di progetto e le scuole attraverso: incontri preparatori con le amministrazioni, workshop informativi e operativi con gli stakeholder, esercitazioni sul rischio alluvioni e azioni dimostrative; parallelamente è stato attivato un percorso di formazione nelle scuole anche attraverso l’utilizzo dello strumento CAAP, che ha offerto un’ occasione per parlare del sistema di Protezione civile, del rischio alluvione e di come affrontarlo. Questo ha rappresentato un tassello importante nel coinvolgimento delle comunità per costruire resilienza e promuovere la consapevolezza del rischio e l’adozione di comportamenti di autoprotezione.
Alla fine del percorso sono stati prodotti 7 Piani locali di adattamento, elaborati dall’aggregazione delle compilazioni effettuate da ogni area pilota. I CAAP, oltre ad aver contribuito a rendere più informati i cittadini, saranno adottati dalle Amministrazioni coinvolte e tenuti in considerazione per l’attuazione e l’aggiornamento dei Piani di Protezione Civile Comunali.

Creazione di partnership e collaborazioni, promozione dell’informazione e partecipazione degli stakeholder, attività di formazione, integrazione con altre attività e sviluppi futuri

I problemi incontrati a livello di progetto, che hanno causato ritardi sono i seguenti:
– il lungo tempo nell’assegnazione del contratto per l’assistenza tecnica (sei mesi dalla chiusura del bando di gara);
– i numerosi forti terremoti, avvenuti nelle regioni abruzzesi e marchigiane nel periodo agosto-ottobre 2016 gennaio 2017 e le abbondanti nevicate di gennaio 2017, che hanno causato diversi rinvii nello svolgimento delle proprie attività progettuali, in quanto i Centri Funzionali erano direttamente coinvolti nelle attività di assistenza alla popolazione e ripristino.

  • Contributo al percorso di omogeneizzazione nazionale dei sistemi di allertamento.
  • Facile replicabilità del percorso partecipato.
  • Miglioramento della resilienza con azioni di adattamento sviluppate con i cittadini.
  • Integrazione delle azioni dei CAAP nei piani di protezione civile comunali.

Arpae Regione Emilia-Romagna – Servizio Idro-meteo clima; Direzione Ambiente Difesa del Suolo e della Costa della Regione Emilia-Romagna; Regione Abruzzo; la Regione Marche; Università Politecnica delle Marche

Promotore: Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile Regione Emilia-Romagna
Referente: Clarissa Dondi

  • E-mail: ProCivSegr@regione.emilia-romagna.it
  • Telefono:

Sito Webhttp://www.lifeprimes.eu/