LIFE Desert-Adapt Preparare le aree a rischio desertificazione all’incremento dei cambiamenti climatici

Il progetto Desert-Adapt ha lo scopo di testare una strategia integrata di gestione del territorio progettata per contrastare la degradazione ed il rischio desertificazione in aree Mediterranee esposte ad un progressivo inaridimento, conseguenza dei Cambiamenti Climatici. La strategia proposta definita “Modello di adattamento alla Desertificazione” (DAM) è un approccio ecosistemico che combina obiettivi e misure di adattamento e miglioramento dei servizi ecosistemici con strategie di sviluppo socioeconomico. Tale approccio si basa su tre pilastri che devono essere combinati nella pianificazione della gestione territoriale. Adattamento Economico: le aree più adeguate vengono assegnate per una produzione agricola resiliente, basata su diversificazione (almeno 8 diverse fonti di reddito), adattamento (uso di specie locali adattate alle condizioni climatiche regionali), sostenibilità e ripristino (uso di misure appropriate per evitare la degradazione ecosistemica), minimizzazione di tecniche di agricoltura intensiva. Adattamento Ambientale: il piano di gestione del territorio prevede un mosaico che alterni aree agricole e naturali che favoriscano la biodiversità e supportino i servizi ecosistemici dell’intera area. Il mosaico in combinazione con pratiche
agricole sostenibili contribuisce ad incrementare biomassa vegetale, sequestro di CO2 e sostanza organica del suolo, a proteggere dall’erosione ad incrementare la biodiversità ed i servizi che essa offre tra cui quello fondamentale dell’impollinazione. Un ruolo fondamentale è offerto dalle NATURE-BASED solutions, grazie all’ottimo rapporto costi/benefici che si basa sulle potenzialità della natura stessa.  Adattamento Sociale: il DAM prevede azioni inclusive della popolazione locale per aumentare la consapevolezza del valore della propria terra e per dare un senso di efficacia collettiva e responsabilità comune. Il progetto è stato testato in collaborazione con 9 realtà pubbliche e private in aree del Mediterraneo a rischio desertificazione su 1016,18 ettari in Sicilia (IT), Extremadura (SP) ed Alentejo (PT). I proprietari terrieri che partecipano alla sperimentazione Italiana sono il comune di Lampedusa e Linosa, il consorzio siciliano LEGALLINEFELICI” , l’azienda Ambiente e Terrirorio srls. I progetto ha mostrato l’efficacia delle pratiche applicate per migliorare tutti i servizi ecosistemici analizzati, dall’incremento di C in vegetazione e suolo, al miglioramento chimico-fisico e biologico del suolo, all’incremento di species animali e vegetali nei siti. L’analisi cost/benefici ha mostrato che il profitto, sui costi di investimento, sfruttaendo tutte le risorse offerte dal sistema puo arrivare in media intorno ai 200 euro/ha, combinando il profitto economico ad una maggiore resilienza e qualità del sistema 

Settore Suolo e territorio
Risorse idriche
Impatto su cui agisce l’azione settoriale Siccità
Tipologia di azione Soft
Parole chiave Desertificazione, cambiamenti climatici, land neutrality, gestione sostenibile, co-creazione, produzione sostenibile, servizi ecosistemici
Ambito di applicazione Ambito nazionale
Localizzazione In Italia, Regione Sicilia province di Caltanisetta, Caltagirone e isola di Lampedusa, In Spagna regione di Extremadura, in Portogallo regione di Alentejo.
Data di avvio 01/09/2017
Data di fine 01/09/2023

 

Nei 5 anni di progetto i partners hanno applicato piani di adattamento al rischio desertificazione (DAMs) su 1016,18 ettari nei 3 paesi (DAM)e coinvolto 85 replicatori per altri 10551 ettari. In termini di miglioramento dei servizi ecosistemici e della qualità ambientale il progetto ha: piantati
93.391 tra alberi e arbusti di 132 specie;  media di C sequestrato : 0,26 t C/ha/anno nelle nuove piantumazioni e 3,8 t C/ha/anno nella vegetazione pre esistente;  riduzione di 1 classe ESA (Environmentally Sensitive Area to desertification , Area sensibile alla desertificazione ) nelle aree di intervento; 2-3% incremento di capacità di ritenzione idrica dei suoli; 34-66% riduzione dell’erosione dove sono state applicate misure di adattamento; riduzione fino a 3 volte della mortalità delle piante grazie all’uso di misure di «aiuto alla crescita» in impianto; per il suolo 52-67% incremento di C e 53 77% incremento di N grazie alle misure di adattamento; 49-59 % incremento della stabilità degli aggregati del suolo; 36-47% aumento della capacità di ritenzione dei nutrienti (CEC); 6-18 % aumento della micorrizzazione (frequenza e intensità); Specie indicatrici: +30% specie di uccelli; +29% taxa della microfauna del suolo; + 15% QBS; +2% indice di diversità (Shannon) delle api (nessun aumento di taxa) e nessuna variazione delle farfalle; >30% incrementi biomassa e funzionalità microbica del suolo.

Il progetto ha analizzato indicatori socio-economici e costi/benefici creando 9 business plan con i partecipanti dove sono stati valutati gli investimenti iniziali in funzioni economiche, ecologiche e sociali del territorio e le misure di adattamento applicate. Il fine specifico di tale rapporto costi/benefici è l’introduzione del concetto di servizio ecosistemico nel computo delle azioni analizzate per il rapporto. I costi sono da intendere i costi di realizzazione di tutte le azioni attuate sia che includano sviluppo di reddito diretto sia che siano volte a riqualificare e/o mantenere l’integrità ambientale, i benefici includono ricavi diretti da prodotti e servizi basati sull’utilizzo sostenibile delle proprie risorse ambientali e agronomiche. I ricavi sono considerati su più scale temporali, ricavi immediati e ricavi di medio lungo termine basati sul miglioramento ambientale. L’equlibrio tra queste componenti viene scelto e valutato dai proprietari terrieri con il supporto dei tecnici di progetto ove necessario.  Il ritorno economico diretto dei prodotti e servizi sviluppati ha dato per i privati un tasso di rendimento interno medio 3-6% con punte fino al 22%, con un reddito potenziale in crescita fino al plateau a 12 anni con 209 €/ha e piani commerciali per 11 nuovi prodotti aggiunti alla produzione aziendale già esistente.

Il progetto nella sua fase pilota si basa su una stretta sinergia tra promotori e stakeholders partners di progetto, che sono rappresentati da aziende del settore agricolo, agroforestale, vivaistico e di ingegneria forestale ed enti pubblici quali i comuni. Il denominatore comune degli stakeholders è l’essere referenti per una porzione di territorio in aree a rischio desertificazione o soggette a degradazione. Il progetto prevede una collaborazione stretta tra tecnici e stakeholders per costruire insieme un percorso di adattamento ai cambiamenti climatici e di gestione del rischio desertificazione che si basi sulle conoscenze, capacità, motivazioni dei gestori locali. Le fasi di realizzazione prevedono,attività di formazione su cambiamenti climatici, rischio desertificazione ed adattamento, servizi ecosistemici e gestione sostenibile, svolta dai tecnici di progetto che potrebbero diventare un elemento gestito da enti esterni a fine progetto per formazione continua. Attività di co-creazione delle strategie di pianificazione della propria azienda basate sulle conoscenze apprese, supporto agli stakeholder per lo sviluppo e promozione di prodotti e servizi ottenuti nelle aree di progetto, creazione di una comunità di stakeholder interessati a un manifesto comune di sviluppo e produzione sostenibile in aree a rischio desertificazione. Un toolkit di replicazione per l’applicazione del piano di adattamento al rischio di Desertificazione (DAM) è stato testao con i partner ed è disponibile sul sito web del progetto per chi voglia replicare le buone pratiche. I risultati scientifici delle valutazioni di miglioramento dei servizi ecosistemici saranno anche condivisi sulla pagina web come evidenza del successo di tali azioni da poter usare a supporto del toolkit.

Un documento definito TIPS per policymakers (decisori politici) è stato prodotto basato su un’ampi analisi dei problemi evidenziati durante il progetto. Di seguito l’estratto. 1. NECESSITA’ DI ADATTAMENTO

Gli estremi climatici sono oltre ogni aspettativa

Necessità urgente di una maggiore adozione di strategie di adattamento e piani di gestione degli incendi e dell’acqua

Mancanza di consapevolezza e conoscenza

Maggiore educazione/divulgazione/comunicazione sul cambiamento climatico, sull’adattamento e sui servizi ecosistemici

Mancanza di personale tecnico dedicato per la pianificazione della gestione sostenibile

Consorzi con sedi centralizzate che forniscono servizi di sostenibilità con personale tecnico qualificato

2.FATTIBILITÀ ECONOMICA

Costi delle misure non coperte da sovvenzioni

Identificare le misure più rilevanti per il rischio di desertificazione da finanziare

Coinvolgere i politici locali per adattare i programmi di politica locale

Diffondere e aumentare il sostegno per l’accesso e l’implementazione  ai sussidi

Forte concorrenza per la manodopera e l’acqua tra i piccoli agricoltori delle grandi aziende agricole

Facilitare l’aggregazione dei piccoli proprietari in Consorzi

Misure e infrastrutture dedicate a supporto di queste problematiche

3.AUMENTO DELLA CAPACITA’ DI AGIRE

Mancanza di una rete di sostegno alla sostenibilità per gli agricoltori/comuni

Creare reti di città/agricoltori/stakeholder

Burocrazia complessa per i progetti nelle aree pubbliche

Maggiore supporto/semplificazione

Conflitti con altri quadri dell’UE (PAC, Natura 2000)

Districare i reali “problemi ecologici/di adattamento per le aree più esposte al clima per sostenere la sostenibilità economica, ambientale e sociale 

Il progetto ha messo in atto un forte piano di disseminazione e coinvolgimento per sensibilizzare gli stakeholders delle aree di intervento al fine di replicare le buone pratiche. Sono stati ad oggi coinvolti 85 proprietari terrieri per 10551 ettari che hanno creato il loro piano di adattamento (DAM) seguendo le indicazioni LIFE ed adattandole ai loro bisogni e desiderata. Nella sezione replicatroi della pagine web www.desert-adapt.it è possibile trovare sia i tools messi a disposizione dei replicatori che i piani di replicazione proposti. I materiali includono un manifesto del progetto che definire i principi basilari a cui ispirarsi, un breve manuale che indichi in semplici passi come sviluppare un un piano di gestione per l’adattamento alla desertificazione, utilizzando le conoscenze già parte del bagagnio culturale dei produttori locali ed integrandolo con elementi fondamentali per l’adattamento (misure specifiche per singole azioni). Allegati. 

Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli” (IT), Forestry Service Group BV (NL), Associaçao de Defesa do Patrimonio de Mértola (PT), Universidad de Extremadura (SP), Università degli Studi di Palermo (IT), Faculdade de Ciencias da Universidade de Lisboa (PT), TerraSIG Lda (PT), Nova Faculdade de Ciências Sociais e Humanas Universidade de Lisboa (PT), Município de Serpa (PT), Municipality of Lampedusa & Linosa (IT), Ambiente e Terrirorio srls (IT), Consorzio Siciliano LEGALLINEFELICI (IT), Ayuntamiento de Hoyos (SP), Ayuntamiento de Valverde del Fresno (SP), Viveros Forestalis La Dehesa SL (SP), Freguesia de Cabeça Gorda (PT), Sociedade Agrícola Vargas Madeira Lda (PT), Sociedade Agrícola da Sobreira Lda (PT). 

Promotore: Università degli studi della Campania Luigi Vanvitelli
Referente: Prof. Simona Castaldi, Università degli studi della Campania Luigi Vanvitelli

Sito Web: www.desert-adapt.it
Documenti: Scarica documentazione