Variazioni geomorfologiche della costa

L’innalzamento del livello medio marino provoca l’invasione da parte del mare di terre emerse, una maggiore esposizione delle zone costiere agli effetti delle mareggiate e di tutte le componenti climatiche che naturalmente influenzano questi ambienti (marea, correnti, vento, onde). Le zone costiere sono i territori maggiormente occupati da insediamenti abitativi, infrastrutture di trasporto e da rilevanti attività economiche, anche di tipo turistico. L’uso del suolo e delle risorse costiere spesso agiscono sui processi dinamici litoranei e impongono interventi di contenimento degli effetti distruttivi dell’azione del mare. Le zone costiere sono i territori maggiormente antropizzati e l’accelerazione di eventi naturali connessi alla dinamica degli ambienti costieri, quali erosione dei litorali, inondazioni e mareggiate, rappresenta una minaccia, specie ove sono messe a rischio abitazioni, infrastrutture e attività economiche.

L’innalzamento del livello medio marino provoca l’invasione da parte del mare di terre emerse, una maggiore esposizione delle zone costiere agli effetti delle mareggiate e di tutte le componenti climatiche che naturalmente influenzano questi ambienti (marea, correnti, vento, onde). L’effetto è una accelerazione dei processi erosivi, con una  generale regressione dei litorali verso l’entroterra, un aumento del rischio di inondazioni e  di alterazione degli ecosistemi marini-costieri.

Foto: F. Iozzoli (ISPRA)

L’indicatore misura i cambiamenti della costa, in termini di suolo perso e acquisito per effetto di tutte le cause che agiscono in prossimità della costa, e valuta il trend evolutivo delle spiagge. L’indicatore, aggiornato periodicamente, è un parametro di base per la valutazione della vulnerabilità delle aree costiere e del grado di rischio a cui sono esposti centri urbani, infrastrutture e attività socio-economiche che si sviluppano in prossimità della costa.

Nel periodo 1950-1999 circa il 30% delle coste italiane ha subìto cambiamenti significativi, superiori a 25 metri, e nel periodo 2000-2007 ancora il 22% delle coste ha subìto variazioni superiori a 5 metri (Tab. 1).

Le spiagge sono i tratti di litorale soggetti a una maggiore e più evidente evoluzione geomorfologica:  infatti, analizzando le sole coste basse, tra il 2000 e il 2007 i litorali con variazioni superiori a 5 metri sono il 37% e i tratti di costa in erosione (895 km) sono ancora superiori a quelle in progradazione (849 km) (Tab.2).

Complessivamente il bilancio tra le aree in arretramento e in avanzamento è negativo con una perdita definitiva di territorio costiero di circa 5 km2 tra il 1950 e il 1999. Tra il 2000 e il 2007 le spiagge italiane hanno perso 16 km2 a fronte di 15,2 km2 di aree in progradazione e la differenza tra la superficie delle spiagge ha evidenziato che ulteriori 600.000 m2 di arenili sono andati persi (Tab.3).

Contatti:

Filippo D’Ascola – ISPRA                                                                                                                                                                                     filippo.dascola@isprambiente.it

L’analisi dei cambiamenti rivela una predominanza dei processi erosivi lungo la costa, con arretramenti della riva, riduzione dell’ampiezza delle spiagge e maggiore esposizione agli eventi di tempesta. Tra il 2000 e il 2007 è stato riscontrato che, al netto delle variazioni stagionali, il 37% dei litorali è risultato essere soggetto ad erosione e ulteriori 600.000 m2 di arenili sono andati persi; per il decennio successivo non si evidenziano inversioni di tendenza.

  • Fonte e accessibilità dei dati di base: Elaborazione delle variazioni della linea di costa ISPRA.
  • Unità di misura: Chilometro (km), Chilometro quadrato (km2), Percentuale (%)
  • Copertura spaziale: Nazionale
  • Copertura temporale: 1950-2000; 2000-2007
  • Periodicità di aggiornamento: 5-10 anni

Fotointerpretazione della cartografia raster, digitalizzazione della linea di riva sulla base dei mosaici delle tavole IGM in scala 1:25.000, digitalizzazione e classificazione della linea costiera dalle ortofoto a colori del volo IT2000 e del volo IT2006, sovrapposizione ed analisi spaziale dei tratti e delle superfici in avanzamento o in arretramento rispetto alla linea di riferimento, seguendo criteri metodologici per tipologia di costa e fonte dati.

A causa di una maggiore incidenza di eventi meteorologici estremi e dell’innalzamento del livello del mare, anche in associazione al fenomeno della subsidenza, di origine sia naturale sia antropica, gli scenari futuri delineano per l’Italia un maggior rischio di inondazione ed erosione delle zone costiere, con conseguente degrado ambientale e alterazione degli ecosistemi marini.