Umidità del suolo

L’umidità del suolo ha un impatto diretto nei processi di interazione tra suolo, vegetazione ed atmosfera. Lo stato di umidità del suolo infatti è la variabile fondamentale nei processi di bilancio idrico ed energetico che avvengono all’interfaccia suolo atmosfera. L’impatto della sua variazione spazio/temporale influenza le caratteristiche fisiche, chimiche e biologiche del suolo, rispondendo dinamicamente ai complessi processi eco-idrologici che si susseguono nello strato superficiale del suolo. Impatta altresì direttamente nella disponibilità idrica per le piante e determina modificazioni nel microclima ovvero umidità e temperatura all’interfaccia suolo atmosfera.

L’umidità del suolo è anche una variabile idrologica essenziale che impatta negativamente sui processi di trasformazione afflussi-deflussi ossia piogge-portate dei corsi d’acqua. L’impatto è altresì negativo poiché influenza lo stato di salute o di stress degli ecosistemi superficiali del suolo e dei sistemi di produzione agricoli.

Foto: Francesco Fusto (ARPACAL)

L’umidità del suolo costituisce il legame fisico tra clima, suolo e vegetazione. Le condizioni di umidità del suolo determinano, infatti, conseguenze dirette sia sui volumi di deflusso superficiale sia nei processi di trasformazione piogge – portate generano piene fluviali o allagamenti pluviali. Elevata relazione causa-effetto è evidente inoltre tra umidità del suolo e stato della vegetazione.

L’indicatore è l’umidità del suolo e consente di determinare le variazioni di contenuto idrico nel suolo a diverse profondità rispetto al piano campagna.

L’analisi dei dati disponibili per i due siti analizzati (Fig. 1 e Fig. 2) non evidenzia un trend definito per quanto riguarda il valore minimo, massimo e medio giornaliero, mensile ed annuale. Il grafico delle intensità rilevate di umidità del suolo a scala sub-oraria consente di evidenziare lo stretto legame tra contenuto idrico del suolo e precipitazione.

Contatti: 

Francesco Fusto – ARPA Calabria                                                                                                                                                                         f.fusto@arpacal.it 

 

In agricoltura, generalmente, suoli più umidi contribuiscono a ridurre i consumi di acqua. L’analisi dei dati disponibili per i due siti analizzati non evidenzia un trend definito per quanto riguarda il valore minimo, massimo e medio giornaliero, mensile ed annuale.

  • Fonte e accessibilità dei dati di base: I dati sono riferiti ai sensori gestiti da Regioni od ARPA/APPA nonché Enti di Ricerca
  • Unità di misura: % Volume (volume acqua/volume suolo)
  • Copertura spaziale: Locale
  • Copertura temporale: 2001 – 2020
  • Periodicità di aggiornamento: Annuale

La serie storica dei dati è stata analizzata attraverso degli istogrammi in cui sono stati riportati in ascissa il tempo di rilevamento ed in ordinata il valore assunto dall’indicatore. In particolare sono stati elaborati i dati rilevati a 20 minuti, il valore massimo, minimo e medio giornaliero, mensile ed annuale.

La variazione attesa nella disponibilità e qualità della risorsa idrica è strettamente collegata alla proiezione del regime delle precipitazioni che indica una riduzione della precipitazione nella stagione estiva, mentre ci sono discordanze tra i vari cluster di anomalia per la stagione invernale, considerando lo scenario RCP 4.5. Viene inoltre indicato un incremento della salinizzazione nelle aree costiere, una perdita di sostanza organica nelle aree agricole, un incremento dell’aridificazione o perdita umidità dei suoli e dell’ erosione nelle zone agricole collinari.