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Temperatura superficiale del mare

Nel sistema aria-acqua, la variazione della temperatura superficiale del mare è una diretta conseguenza delle variazioni climatiche. Il cambiamento globale impatta sull’ambiente marino con aumento delle temperature superficiali e stratificazione più marcata e profonda delle masse d’acqua con mortalità massive di organismi bentonici, possibile riduzione della connessione fra ambienti profondi e costieri e alterazione di: cicli biogeochimici associati a cambiamenti nel metabolismo microbico; distribuzione/impatti di contaminanti; fenologia di specie animali e vegetali (aumento vulnerabilità e tassi di estinzione); reti trofiche (modifiche processi di produzione/consumo); struttura e distribuzione di comunità planctoniche e bentoniche. Si segnala inoltre la crescita della componente microbica con aumento dei fenomeni epidemiologici e condizioni favorevoli all’ingresso di specie non indigene.

Le alterazioni delle componenti climatiche generano variazioni dirette della temperatura superficiale del mare che in presenza di particolari condizioni possono risultare attenuate o ritardate.

Foto: Denis Guiatti (ARPA FVG)

L’indicatore esprime il trend di variazione mensile della temperatura superficiale dell’acqua del mare espresso in °C/mese. Lo scopo dell’indicatore è di valutare l’alterazione delle caratteristiche e dei processi chimico-fisici in termini di scambi calore.

Nel primo grafico (Fig.1) si mette a confronto a livello annuale la temperatura media dei due mari che bagnano le coste calabresi. Nel secondo (Fig.2) e terzo (Fig.3) sono riportate le medie mensili rispettivamente del mar Ionio e del mar Tirreno, sempre relativo alle coste calabresi.

Considerando la minore quantità di dati relativi ai primi due anni, possiamo dedurre un minimo incremento della temperatura sopratutto nel Mar Tirreno. E’ possibile che sia dovuto al fenomeno ben noto di stratificazione delle acque che avviene lungo le coste calabre. Il fenomeno, già noto, di per sè non dovrebbe, in situazione di equilibrio globale, portare a variazioni annuali che invece riscontriamo. Si auspica di poter elaborare gli anni mancanti e i successivi per avere una visione migliore del fenomeno.

Contatti:

Rossella Stocco – ARPACAL                                                                                                                                                                                    rossella.stocco@gmail.com 

I dati elaborati tra il 2015 e il 2019 non sono tali da stabilire una risposta certa. Nelle 6 stazioni di riferimento regionali i monitoraggi eseguiti con cadenza bimestrale evidenziano un incremento delle temperature nelle acque marine antistanti la Calabria.

  • Fonte e accessibilità dei dati di base: Dati disponibili sul Sistema Informativo Centralizzato Dati di Monitoraggio Direttiva UE Strategia Marina.
  • Unità di misura: Gradi centigradi (°C)
  • Copertura spaziale: Regionale
  • Copertura temporale: 2015 – 2019
  • Periodicità dell’aggiornamento: Cadenza bimestrale e semestrale.

I dati di temperatura provengono dalle misure effettuate con sonda multiparametrica lungo la colonna d’acqua, a partire dalla superficie sino al fondo in 40 stazioni, distribuite in maniera omogenea tra il Mar Ionio e il Mar Tirreno, dal 2015 al 2019 con cadenza bimestrale e semestrale. Sono stati estrapolati i dati relativi a 0,5m per tutte le stazioni ed elaborati tramite excel per ottenere medie mensili e annuali.

Si ipotizza un innalzamento della temperatura superficiale del mare, in termini di differenza fra il trentennio 2021-2050 rispetto al valore medio del trentennio 1981-2010, compreso fra 1 e 2 °C che potrà determinare un impatto ad esempio sui “servizi ecosistemici di supporto” e sui servizi di “fornitura”. L’aumento di temperatura degli strati superficiali dell’oceano determinerebbe un aumento della differenza termica rispetto agli strati maggiormente profondi e quindi una maggiore stratificazione verticale. In un contesto costiero l’aumentata stratificazione, congiuntamente ai processi eutrofici, comporterebbe una ridotta ventilazione e, di conseguenza, il possibile instaurarsi di condizioni di anossia.