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Numero di eventi di inquinamento di breve durata

L’impatto degli eventi di precipitazione intensa sulla qualità delle acque di balneazione avviene in maniera indiretta poiché esso viene mediato dalla capacità del sistema di depurazione di ricevere e trattare grandi quantità di acqua. Durante le più recenti stagioni balneari, gli eventi meteorici intensi e i fenomeni estremi sono diventati sempre più ricorrenti. Si tratta di eventi che recapitano grandi quantità di acqua sia nei sistemi di depurazione sia al suolo. Nel primo caso può essere messa a rischio la tenuta dei sistemi di depurazione, che devono contenere un volume molto superiore a quello per cui sono stati progettati: essi sono dotati di un sistema di sicurezza, il “troppo pieno” che, attivandosi, recapita nel corpo idrico recettore una grande quantità di reflui non depurati. Nel caso del dilavamento del suolo, soprattutto se avviene dopo un lungo periodo di siccità, i fiumi scaricano nei corpi idrici recettori acque cariche di contaminanti, deteriorandone la qualità.

L’apertura degli scolmatori di “troppo pieno” determina un aumento della contaminazione da patogeni, quali ad esempio quelli associati a contaminazione fecale come gli enterococchi intestinali e Escherichia Coli che, se presenti in quantità superiore ai valori limite, implicano il divieto di balneazione. Nella maggior parte dei casi si tratta di una contaminazione che ha un impatto sull’acqua inferiore a 72 ore e alta prevedibilità.

Foto: Giogio55 (Pixabay)

Un aumento significativo della concentrazione dei patogeni fecali si registra o per scarico diretto di acque non depurate, per guasto dei sistemi di depurazione o, come nella maggior parte dei fuori norma registrati, a causa di intense precipitazioni che mandano in crisi la capacità di contenimento dei sistemi di depurazione.

L’inquinamento di breve durata è una contaminazione microbiologica che ha cause chiaramente identificabili e si prevede che influisca normalmente sull’acqua di balneazione per meno di 72 ore dopo il primo impatto. Nella maggior parte dei casi, secondo l’analisi delle informazioni fornite nei profili delle acque di balneazione dei siti interessati, questo tipo di inquinamento si verifica dopo periodi di pioggia intensa, provocando lo scarico, in ambiente acquatico, di una miscela di acque sporche e di fognatura. Evidenziare il numero degli inquinamenti di breve durata legati alle forti piogge permette di porre in luce criticità nel sistema di depurazione delle acque reflue, l’impatto del dilavamento dei suoli connesso all’uso del suolo stesso e l’impatto provocato dalle foci fluviali. Valutare la frequenza di queste forme di inquinamento permette quindi di mettere in atto adeguate misure di gestione volte a tutelare l’ambiente e di conseguenza la salute  umana.

Per effettuare una corretta valutazione del trend bisognerebbe associare i dati dell’andamento delle precipitazioni. Si può comunque affermare che, considerando gli improvvisi ed intensi temporali che si sono verificati nelle ultime stagioni estive, il trend è in peggioramento, confermato dal numero di eventi accaduti durante la stagione balneare 2019. Queste forme di inquinamento dipendono dalla quantità e dall’intensità delle piogge ma anche dalla presenza di corsi d’acqua che, in occasione di eventi meteo avversi, possono recapitare in mare un elevata concentrazione di contaminanti. Pertanto anche acque di balneazione con classe di qualità elevata non sono esenti da questi episodi di inquinamento. Questo risultato è ben evidente in Fig. 2, in cui l’inquinamento di breve durata può presentarsi più volte nella stessa acqua di balneazione, durante la medesima stagione balneare.

Contatti:

Roberta De Angelis – ISPRA                                                                                                                                                                                 roberta.deangelis@isprambiente.it 

 

Gli eventi estremi dovuti a piogge intense peggiorano la balneabilità delle acque, con conseguenti divieti di balneazione. Per effettuare una corretta valutazione del trend bisognerebbe associare i dati dell’andamento delle precipitazioni. Si può comunque affermare che, considerando gli improvvisi ed intensi temporali che si sono verificati nelle ultime stagioni estive, il trend è in peggioramento, confermato dal numero di eventi accaduti durante la stagione balneare 2019.

 

  • Fonte e accessibilità dei dati di base: ARPA, Ministero della Salute.
  • Unità di misura: Numero di eventi per stagione balneare
  • Copertura spaziale: Nazionale
  • Copertura temporale: 2014-2019
  • Periodicità di aggiornamento: Annuale

Somma del numero degli eventi di inquinamento di breve durata avvenuti in ciascuna acqua di balneazione, durante la stagione balneare, su scala nazionale.

Si prevede un aumento degli eventi estremi di precipitazione, con conseguente intensificazione del numero di episodi di inquinamento di breve durata, soprattutto in mancanza di adeguate misure di gestione. Una particolare misura di gestione sono i sistemi di allerta rapido, alcuni dei quali sono basati su modelli matematici previsionali,  che risultano di grande efficacia. Infatti, i modelli previsionali consentono di studiare una fonte di contaminazione, l’eventuale impatto e la sua area di dispersione. Inoltre, correlano le fonti di contaminazione alle forzanti meteo climatiche e alle caratteristiche oceanografiche di una data zona costiera.  In questo modo è possibile definire in maniera più precisa l’acqua di balneazione e ridurre notevolmente i rischi per la salute.